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Danni per milioni di euro, servono interventi straordinari

Anche l’agricoltura paga un costo in termini di vite umane: l’alluvione che sta colpendo in particolare Emilia Romagna e Marche ha causato, fra le altre, la morte di un agricoltore. Sauro Manuzzi di Cesena era molto conosciuto, specialmente al locale Mercato all’ingrosso, in quanto aveva un posteggio fisso per la vendita di erbe aromatiche.

Danni notevoli anche agli impianti di fragole, in piena produzione: le piante sono sott’acqua da lunedì scorso ed effettuare la raccolta è quasi impossibile.

Le province di Forlì-Cesena e Ravenna, ma anche quella di Bologna, registrano ampi territori allagati. “Danni incalcolabili alle attività agricole e alle infrastrutture rurali in Romagna e nelle Marche, dove sono finiti sott’acqua migliaia di ettari di terreno coltivato a kiwi, susine, pere e mele ma anche cereali, vivai, ortaggi, allevamenti, macchinari di lavorazione ed infrastrutture”. Lo afferma la Coldiretti, riferendosi agli effetti dell’alluvione.

In occasione del vertice con i ministri Nordio, Lollobrigida, Calderone, e i viceministri Bignami e Leo si è discusso per provvedimenti di sospensione degli obblighi in materia fiscale e contributiva e per i procedimenti giudiziari in aiuto alla Regione Emilia-Romagna.

“Stante la situazione straordinaria, riteniamo necessario un Decreto Legge Speciale del Governo e il relativo stanziamento di risorse congrue ad affrontare i danni subiti che crescono di ora in ora per le attività agricole”, ha detto il presidente Coldiretti Ettore Prandini, nel precisare che “gli strumenti ordinari di intervento vanno attivati quanto prima, ma non sono sufficienti a garantire il salvataggio o la continuità delle filiere agricole del territorio colpito”.

“Un intero comprensorio è in ginocchio e il settore primario sconterà danni epocali – dice il presidente di Confagricoltura interprovinciale Carlo Carli – E’ l’ondata di maltempo più severa dal dopoguerra ad oggi. Quando l’acqua si ritirerà, la conta dei danni sarà più precisa, ma dalle prime rilevazioni di Confagricoltura lo scenario appare in tutta la sua gravità”.

I campi di orticole tra Cesena e San Mauro Pascoli, colture ad alto reddito, registrano un danno del 100%; ci sono grosse criticità nelle serre di fragole del cesenate, una coltura simbolo del territorio. E poi sono innumerevoli i frutteti sommersi: le forti piogge hanno fatto emergere il limo nei terreni e quindi si rischia l’asfissia radicale, anche per le colture arboree.

“Il raccolto 2023 è compromesso, ma ci possono essere problemi anche per gli anni successivi. Anche i trasporti sono andati in tilt a causa del maltempo e delle strade interrotte: l’autostrada A14 è stata chiusa in alcuni punti, così come i caselli di Forlì e di Cesena. Una situazione che ha causato problemi nella spedizione dei prodotti agroalimentari e altre perdite per le aziende. Una volta messo in sicurezza il territorio – conclude Carlo Carli – servirà un grande piano per sostenere il tessuto economico, colpito in profondità da questo evento calamitoso: la nostra agricoltura rischia davvero grosso”.

“La drammatica alluvione – sostiene il Copagri – palesa ancora una volta l’urgente necessità, per l’Italia, di dotarsi di un serio e strutturato piano nazionale di assetto idrogeologico che contrasti con decisione il consumo di suolo e l’incuria del territorio”

“E’ fondamentale intervenire sul versante economico per sospendere i versamenti e gli adempimenti nelle zone alluvionate, così come già fatto per i mutui e i pagamenti, nonché sul fronte del lavoro per gli oneri previdenziali, valutando inoltre la possibilità di incrementare le percentuali di indennizzo per le colture colpite dall’alluvione, sulla base di quanto previsto dal fondo Agricat”.

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