Ambiente

Così i liquami diventano una risorsa

Il governo ha stanziato sei milioni per i lavori necessari al fine di utilizzare per l’irrigazione dei campi gli scarichi fognari del depuratore di Fregene, che adesso finiscono in mare tramite il fosso Arrone. È una notizia importante specie in questi tempi di siccità se pensiamo che oggi in Italia vengono riutilizzati solo 475 milioni (il 5%) su nove miliardi di metri cubi di acqua depurata prodotti. E non a caso l‘unico progetto finanziato nel Lazio riguarda Fregene, il cui depuratore è recentemente stato potenziato da Acea con un investimento di due milioni. Infatti il 26 giugno diverrà operativo il regolamento europeo 2020/741 per il riuso delle acque che prevede giustamente, come recentemente confermato dalla Cassazione, rigorosi limiti e controlli su quantità e qualità degli scarichi e su tempi e modalità di distribuzione in relazione al tipo e fabbisogno delle colture onde verificare, tra l’altro, caso per caso, «l’assenza di dati sintomatici di una utilizzazione incompatibile con la fertirrigazione».

Organizzare un piano di gestione
E garantendo, in ogni caso, «che non ci siano rischi per la salute umana e animale o per l’ambiente». Insomma, la strada di utilizzare a fini irrigui acque depurate è certamente da seguire anche perché, come evidenzia la Ue, in tal modo si possono recuperare nutrienti ed evitare o limitare l’uso di concimi chimici. Purché, però, si rispettino scrupolosamente le regole e, contemporaneamente, si intervenga anche per evitare sprechi.
Come evitare gli sprechi? Regolando prelievi, deflussi e consumi, e limitando le perdite. Ma soprattutto, in un Paese dove le regole sono spesso un optional, se, come auspicabile, questa pratica del riutilizzo si estenderà anche nella nostra regione, sarà necessario garantire, come ci impone la Ue, con un apposito piano di gestione, un attento e frequente controllo su tutte queste operazioni. Per fare questo, è indispensabile fornire l’Arpa Lazio, che è già tanto oberata di lavoro, di opportuni potenziamenti, non solo in risorse umane ma anche e soprattutto finanziarie.

Gianfranco Amendola

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