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Onu: l’Italia rispetti gli standard internazionali di detenzione per Cospito

“E’ stato richiesto allo Stato membro di garantire che le condizioni di detenzione del signor Alfredo Cospito siano in accordo con gli standard internzionali”. Lo si legge su un documento che l’Alto Commissariato per i Diritti Umani dell’Onu ha inviato all’avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore di Alfredo Cospito, che il 25 febbraio scorso, all’indomani del no della Cassazione alla richiesta di revoca del 41bis, ha inoltrato alla Commissione Diritti Umani per denunciare le condizioni di detenzione dell’anarchico.
La richiesta avanzata allo Stato Italiano è quella di assicurare a Cospito una detenzione “compatibile con gli art. 7. e 10 del Patto Internazionale per i Diritti Umani e Politici”. In base all’art. 7, infatti, “nessuno può essere sottoposto alla tortura nè a punizioni o trattamenti crudeli, disumani e degradanti”, mentre l’art 10 sancisce che “qualsiasi detenuto privato della propria libertà deve essere trattato con umanità e con il rispetto della dignità inerente alla persona umana” e che “il regime penitenziario deve comportare un trattamento dei detenuti che abbia per fine essenziale il loro ravvedimento e la loro riabilitazione sociale”.

Si tratta, si legge ancora in un passaggio del documento inviato allo Stato Italiano, di una richiesta di “misure temporanee” che “non implica che sia stata raggiunta una decisione sui meriti della materia considerata”.

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