Ambiente

Se l’ozono mette asma ai bambini

Uno studio su Lancet Planetary Health dimostra che nei bambini gli attacchi di asma non dovuti a un virus sono causati da due sostanze inquinanti: ozono e particolato fine. I ricercatori hanno anche osservato cambiamenti molecolari nelle vie aeree dei bambini esposti a queste sostanze.

Se non è di natura virale, l’asma dei bambini e degli adolescenti può essere attribuita a due sostanze inquinanti presenti nell’aria, l’ozono e il particolato fine (Pm 2,5), nocive anche in concentrazioni moderate.

Lo studio finanziato dai National Institutes of Health pubblicato su Lancet Planetary Health oltre a individuare l’associazione individua anche il meccanismo che ne è alla base. Le due sostanze provocherebbero infatti alcuni cambiamenti molecolari all’interno delle vie aeree innescando così gli attacchi di asma. Particolarmente esposti al rischio di asma da inquinamento sono i bambini che vivono nelle aree urbane più disagiate.

Gli scienziati hanno analizzato, in maniera retrospettiva, la relazione tra i livelli di inquinamento e gli attacchi di asma non causati da un virus respiratorio in 208 bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni di età residenti in quartieri poveri di nove città degli Stati Uniti. I partecipanti sono stati seguiti per sei mesi nell’arco dei quali sono stati registrati gli attacchi di asma distinguendo quelli di origine virale da quelli di altra natura.

Per ogni episodio di asma, i ricercatori hanno individuato il valore dell’indice di qualità dell’aria e i livelli di ciascun inquinante in ognuna delle zone di residenza dei ragazzi recuperando i dati nell’archivio della Environmental Protection Agency.

Dall’analisi è emerso che gli attacchi di asma avevano una causa non virale in quasi il 30 per cento dei bambini. Una percentuale da due a tre volte superiore rispetto a quella osservata nei bambini che vivono in aree non urbane. In assenza di un’infezione respiratoria, gli attacchi di asma sono stati associati a livelli elevati di particolato fine e ozono nell’aria esterna.

«Per la prima volta, a nostra conoscenza, abbiamo identificato un’associazione tra l’esposizione a specifici inquinanti e pattern infiammatori delle vie aeree che sono presenti nelle riacutizzazioni di asma non virale che mette in luce una disparità di rischio per i bambini che vivono in contesti urbani», commentano i ricercatori.

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