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Biodiversità, le strategie della finanza in quattro mosse

L’Earth Overshoot Day è il giorno nel quale l’umanità finisce di consumare interamente le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare in un anno. L’anno scorso è caduto il 29 luglio: significa che, in un anno, l’umanità ha consumato le risorse di circa 1,7 Terre.

“La perdita di biodiversità è uno dei maggiori problemi che l’umanità deve affrontare, tanto quanto il cambiamento climatico, a cui è strettamente connessa” fa sapere Ann Meoni, Senior Responsible Investment Analyst, abrdn. Parliamo di una società di investimento globale con sede a Edimburgo in Scozia, quotata alla Borsa di Londra ed è, tanto per intendersi, un componente dell’indice FTSE 100.

Il settore degli investimenti è, insomma, il loro campo che può fornire un contributo significativo alle possibili soluzioni per arrestare e, magari, anche invertire, le tendenze in corso intervenendo in quattro aree specifiche, a cominciare dalla policy advocacy, ovvero la difesa delle politiche per assicurare il rispetto degli impegni presi.

NUOVE NORME PER RIDURRE LA DEFORESTAZIONE

“L’intenzione dell’Unione europea di introdurre delle norme per ridurre le deforestazioni, di cui sono responsabili i paesi europei, e la modifica delle classificazioni ufficiali, per spingere gli investitori a dare più peso all’impatto della perdita di biodiversità, sono incoraggianti. Tuttavia devono essere seguite da leggi vincolanti. La collaborazione e la policy advocacy ci permettono di fare pressione per l’adozione di nuove norme e di sanzioni adeguate per garantirne il rispetto” spiega Meoni.

IL CORRETTO PRICING DEI SERVIZI OFFERTI DAGLI ECOSISTEMI

La seconda area specifica d’intervento riguarda invece il corretto pricing dei servizi forniti dagli IMG_2488-2ecosistemi. Occorre assegnare un valore monetario alla natura, nello stesso modo in cui utilizziamo il carbon pricing per incentivare la decarbonizzazione. “In altre parole, dobbiamo quantificare i vantaggi economici generati da un ecosistema sano e determinare il costo finanziario dei danni che vengono arrecati all’ecosistema” puntualizza la manager di abrdn, seconda la quale il valore monetario, calcolato utilizzando i crediti di carbonio, risulta un metodo limitato per misurare il valore economico degli habitat naturali. “Sarebbe opportuno quindi promuovere nuovi meccanismi per calcolare il valore economico degli ecosistemi e proporre nuove idee a legislatori e asset owner” sottolinea Meoni.

I SETTORI CON LE MIGLIORI OPPORTUNITÀ DI INNOVAZIONE

La manager, e siamo alla terza area specifica in cui intervenire, suggerisce di puntare sui settori con le migliori opportunità di innovazione. Gli investitori, tramite un engagement attivo e investimenti mirati, possono infatti spingere le radicali misure necessarie per ristrutturare i settori più strategici, che hanno un impatto più significativo sui sistemi che consentono la vita sul pianeta. Meoni guarda soprattutto a tre settori dove, secondo la sua analisi, emergono le migliori opportunità di innovazione: alimentari e bevande, agricoltura, edilizia. “Tra questi il settore l’alimentare è il principale responsabile della perdita di biodiversità, ma è anche quello che offre maggiori opportunità nell’ambito dell’innovazione, in particolare nei segmenti delle proteine di origine vegetale, della carne coltivata, dell’agricoltura rigenerativa e di precisione, e dell’agroforestazione” argomenta Meoni.

NUOVE SOLUZIONI D’INVESTIMENTO

Offrire una vasta gamma di soluzioni di investimento in base alle esigenze di ognuno costituisce l’ultimo step da compiere per dare un contributo importanza alla salvaguardia della biodiversità. Il mercato delle soluzione basate sulla biodiversità è in espansione e tra i soggetti destinati a svolgere un ruolo sempre più attivo spiccano i fondi che investono in aziende specializzate nel trovare soluzioni. “Ad esempio, il New York Stock Exchange e Intrinsic Exchange Group stanno promuovendo una nuova asset class basata sulla natura e sui benefici che offre, consentendo la conversione di risorse naturali in capitale finanziario” conclude la Senior Responsible Investment Analyst di abrdn.

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