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Fichi energetici e ricostituenti

fichi vantano numerose proprietà nutrizionali e benefiche per la salute dell’organismo, ma non sono da sottovalutare alcune controindicazioni. Questi frutti vengono prodotti dalla pianta di fico – il cui nome originario è Ficus Carica L. – e, già anticamente, erano conosciuti, apprezzati e ritenuti sacri: sono, infatti, legati alle origini di Roma, in quanto si narra che la cesta contenente Romolo e Remo, dalle acque del Tevere, si arenò sotto un fico selvatico, dove la lupa nutrì i due gemelli. I fichi sono frutti ricchi di benefici, che li rendono degli ottimi alleati per il corpo. Scopriamo di più in merito.

Grazie al loro contenuto in potassio i fichi possono aiutare a tenere sotto controllo la pressione del sangue. Inoltre si tratta di una buona fonte di fibre, che oltre a favorire il buon funzionamento dell’intestino possono aiutare anche a mantenere (o riportare) il peso nella norma e a combattere alcune forme di cancro.

I fichi sono però anche una fonte di ossalati, molecole che se troppo concentrate possono promuovere la formazione di calcoli. Per questo il consumo di questi frutti potrebbe essere sconsigliato in caso di problemi ai reni o alla cistifellea non controllati.

Infine, i fichi secchi possono contenere solfiti, sostanze che agiscono come conservanti ma che possono causare reazioni di intolleranza, che possono essere particolarmente gravi nel caso in cui si soffra di asma.

Il fico non è solamente un frutto squisito e succulento: il suo impiego è sfruttato anche in ambito fitoterapico per le molteplici virtù terapeutiche.

In questi ultimi anni, il valore nutritivo dei fichi è stato esaltato per la ricerca delle sostanze chimiche in essi contenute:

Proprietà emollienti ed espettoranti dei frutti del fico;

Proprietà rimineralizzanti;

Proprietà bechiche (allevia la tosse persistente) ed emmenagoghe (foglie e frutti);

Proprietà lassative (fibre): a differenza dei fichi d’india (proprietà astringenti), ricchi di tannini;

Virtù disinfettanti/antinfiammatorie della bocca e del cavo orale in generale (decotto di latice); [tratto da Dizionario ragionato di erboristeria e di fitoterapia, di A. Bruni e M. Nicoletti]

Proprietà cheratolitiche del lattice: l’applicazione di lattice direttamente nella puntura d’insetto attenua il dolore in situ;

Proprietà caustiche: il lattice sgorgante dai tagli è ricco di proteasi ed amilasi: a tal proposito, risulta un buon rimedio naturale per eliminare le verruche. Ad ogni modo, il lattice del fico dev’essere comunque utilizzato con cautela, per evitare di subire pesanti irritazioni della pelle;

Virtù antinfiammatorie, digestive, emmenagoghe attribuite per lo più alle foglie contenenti cumarine, furocumarine (possono creare episodi di fotosensibilizzazione), bergaptene e psoralene.  In alcuni soggetti sensibili, il semplice contatto con le foglie può generare fenomeni di irritabilità della pelle, enfatizzati dall’esposizione al sole. È pertanto consigliato il tempestivo risciacquo con acqua fresca in seguito al contatto con le foglie di fico, oltre all’immediato allontanamento dalle fonti solari per alcune ore;

Proprietà caglianti: in passato, il lattice del fico veniva impiegato per cagliare il latte;

Potenziali proprietà abbronzanti: la diffusa usanza di applicate lattice di fico sulla pelle per facilitare l’abbronzatura dev’essere rivalutata. È stato osservato che l’applicazione di lattice di fico sulla cute prima di un’esposizione solare è pericolosa per la pelle, nonché irritante: infatti, questa pratica va screditata perché responsabile di ustioni e lesioni cutanee talvolta gravi;

Proprietà anitisecretive gastriche (macerato di gemme di fico).

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