Ambiente

Regala un dolce natale alle api

Niente oggetti, nessun imballaggio né rifiuti, zero sprechi. Il regalo di Natale che fa bene all’ape regina, dunque a tutti, non è un pacchetto ma un gesto. Non si incarta ma si dona come un’azione da compiere. Concreta, come lo è l’obiettivo di Legambiente da mettere sotto l’albero, e non solo in senso figurato. Come dire: un’idea eco-natalizia potrebbe essere quella di regalare a un figlio, a un genitore, al partner, a un amico, o anche a se stessi, la sottoscrizione a una raccolta fondi pro ambiente. Basterà inoltrare al destinatario del “pensiero”, molto reale, il documento o la mail di ringraziamento per l’avvenuta donazione e il dono è fatto. Senza neanche stampare il biglietto di auguri.

Gli impollinatori sono parte integrante di ogni ecosistema sano e con la loro scomparsa si assisterebbe al declino e all’estinzione di molte specie vegetali e degli organismi che da loro dipendono, con gravi implicazioni ecologiche, sociali ed economiche.  Per questo, Legambiente ha deciso di mobilitarsi per salvare l’ape regina, così importante ed indispensabile per la comunità dell’alveare, per far capire a tutti che bisogna agire rapidamente.

Le api e gli impollinatori, grazie alla loro funzione di sentinella ecologica, svolgono un importante ruolo per il mantenimento della biodiversità, conservando la flora spontanea e garantendone la riproduzione. Nella lista rossa della IUCN sono state valutate a rischio di estinzione 58 delle 130 specie di api esistenti nel Pianeta. È in questo contesto che diventa fondamentale il ruolo dell’apicoltore  che   mediante  tecniche apistiche sostenibili, contrasta  i danni provocati dai cambiamenti climatici e dall’inquinamento. Di  fatto, oggi solamente le colonie di api allevate (Apis mellifera) sopravvivono, con una forte diminuzione degli alveari naturali ed una conseguente perdita del patrimonio genetico. All’interno della rete alimentare poi la classe degli insetti bottinatori in genere impollina l’90% delle piante e delle coltivazioni (circa 250.000 specie) e oltre il 75% delle colture alimentari e del cibo dipende dal loro incessante lavoro.

Giocano purtroppo a sfavore sia i processi di inquinamento che di industrializzazione agricola che attraverso metodi di produzione intensivi e l’uso di molecole pericolose di sintesi, semplificano ed indeboliscono gli habitat naturali. L’utilizzo del glifosate, erbicida non selettivo e dei pesticidi necotinoidei, è una pratica ancora troppo frequente in agricoltura e rappresenta un pericolo molto grave per la vita degli impollinatori. A tutti questi fattori si aggiunge l’inquinamento atmosferico o da metalli pesanti che può provocare effetti nocivi diretti ed indiretti per l’impatto sull’habitat. Un ruolo negativo lo svolgono inoltre i cambiamenti climatici, sempre più repentini e radicali che creano modifiche al calendario delle fioriture di piante che le api visitano e generano squilibri nei comportamenti delle colonie. Il rischio di estinzione e la perdita di api comporta la riduzione della produzione dei mieli con perdite derivanti dalla contrazione del mercato e elevati costi ambientali.

I danni sono da registrarsi anche su fiori e piante che, non essendo più impollinati, sono destinati a scomparire. Il tutto comportando un effetto boomerang sulla conservazione della biodiversità dei territori e sulla disponibilità di varietà di alimenti. È evidente, dunque, quanto possa essere essenziale l’attività di impollinazione che contribuisce, secondo alcuni studi della Fao, all’incremento della produttività media agricola del 24%. Per molte colture il contributo al settore agricolo delle api mellifere è ben superiore al valore economico dei prodotti apistici e risulta cruciale tutelare le api e gli insetti impollinatori, stando a fianco  degli apicoltori, veri e propri ambasciatori della biodiversità.

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Firma la petizione dell’alleanza per l’Iniziativa dei Cittadini Europei – ICE “Salviamo api e agricoltori”

Grazie a “Save the Queen” migliaia di api hanno trovato casa!

Il decalogo degli apicoltori

GLI APICOLTORI SAVE THE QUEEN DI LEGAMBIENTE SONO QUELLE REALTÀ CHE SI IMPEGNANO A:

  • aderire ai regolamenti dell’agricoltura biologica ed ai sistemi di certificazione biologici, seguendone rigorosamente i disciplinari
  • applicare tecniche di gestione delle api  rispettose del benessere animale
  • previlegiare la qualità e salubrità del miele prodotto piuttosto che la massimizzazione delle rese
  • scegliere  le razze autoctone di api secondo la loro naturale distribuzione geografica
  • collocare le arnie lontane da fonti di inquinamento, centri urbani, zone industriali autostrade ed in aree agricole condotte con metodo biologico o con tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale
  • non utilizzare acaricidi e antibiotici ma solo prodotti  naturali  per i trattamenti sanitari
  • utilizzare apiari realizzati esclusivamente con legno e materiali naturali
  • tutelare la biodiversità , favorire la conservazione degli ecosistemi  e contrastare  il deterioramento dei suoli e  l’inquinamento delle acque
  • promuovere ed adottare buone pratiche di efficienza energetica e sviluppo delle  fonti energetiche rinnovabili
  • incentivare l’economia circolare e la raccolta differenziata dei rifiuti. 
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