Cultura

Quando la preghiera sfama

Secondo il calendario islamico, nella notte tra il 4 e il 5 maggio, è iniziato il Ramadan. Si tratta del nono mese dell’anno ed è un periodo dedicato al digiuno dall’alba al tramonto che terminerà tra il 4 e il 6 giugno.

Il Ramadan è una importante ricorrenza religiosa che riguarda 1,8 miliardi di fedeli musulmani nel mondo. E’ uno dei cinque pilastri dell’Islam. Secondo i dettami islamici, in questi trenta giorni, ai fedeli non è consentito né mangiare né bere dall’alba al tramonto. Sono inoltre proibiti il fumo, il sesso, i peccati cosiddetti di parola come insulto, calunnia, bestemmia e menzogna, ma anche le azioni violente, con l’eccezione della legittima difesa. Prima dell’alba ci si nutre con un pasto chiamato suhoor, e dopo il tramonto, con un secondo pasto chiamato iftar. Tutti i fedeli a partire dall’adolescenza sono tenuti a rispettare il Ramadan. Al termine di questo periodo di digiuno e penitenza, la tradizione islamica prevede la cosiddetta Eid al-Fitr, ovvero la “festa della rottura del digiuno”. Si tratta di una festa durante la quale i fedeli si riuniscono con la famiglia e gli amici per mangiare e pregare insieme.

Anche la maggior parte degli 1,2 milioni di musulmani d’Italia, è pronta per affrontare questo rituale sacro dell’Islam, che prende il via come ogni anno con la comparsa della luna nuova.

Chiedo ad Antonio, un cittadino italiano di origine marocchina come si fa a stare tutti il giorno digiuni, specialmente per lui che fa il muratore dovrebbe essere particolarmente pesante: “Si fa e basta, dopo i primi Ramadan la mente si abitua fin da subito al digiuno e poi il Ramadan è una specie di Natale che dura un mese e non è solo privazione.

La sera ceniamo tutti insieme, parenti e amici, mangiamo tanto e bene, i cibi della tradizione. Mangiamo i datteri che sono calorici e che sano il frutto che mangiava Maometto”.

Quanto è diverso il Ramadan in Italia rispetto al Marocco? “In Marocco è diverso perché essendo tutti musulmani le città vengono addobbate a festa, nelle strade si vendono dolci e cibo da consumare dopo il tramonto, ci sono buoni odori ovunque. Camminando per strada si incontrano conoscenti con i quali ci si scambiano gli auguri di Ramadan karim che significa ‘che il Ramadan sia generoso con te’”.

E gli italiani cosa ti dicono quando digiuni e preghi? “Durante il Ramadan, ai cinque momenti di preghiera normali bisogna aggiungere il Tarawih che è la lettura di una delle 30 parti del Corano ed è un po difficile farlo. Io cerco di farlo ma quando lavoro è difficile però nessuno mi prende in giro, i colleghi di lavoro scherzano ma senza offendere”.

In famiglia rispettate tutti la tradizione? . “I ragazzi devono farlo a cominciare dall’inizio della pubertà per questo i miei due figli, di 9 e 12 anni, non lo fanno. Mia moglie invece sì, lei è devota. E poi il Ramadan qua in Italia ha per me ha un significato particolare perché, essendo una minoranza, voglio mantenere le nostre tradizioni che ci fanno sentire più uniti”.

Non lo trattengo oltre, è quasi il tramonto e la fame si fa sentire.

Salamlek Antonio سلام

Alikun Salem Roberto عليكون سالم

Questa conversazione mi riporta ad una esperienza del 2008 quando il Ramadan ci fu nel mese di settembre ed io, senza peraltro saperlo, mi trovai ad essere in Egitto proprio in quel periodo. Sono vividi i ricordi proprio di quell’atmosfera di festa, di attesa per l’iftar, il pasto serale, il riunirsi tra parenti ed amici. Le Tv trasmettono durante tutti il mese immagini dei pellegrini alla Mecca. Ogni negozio ha un televisore acceso e non è raro che i commessi non prestino attenzione ai clienti per poter continuare la visione della trasmissione. Insomma un bel momento, come lo sono tutte le feste di tutte le religioni del mondo.

 

 

 

 

 

 

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