Attualità

La banalità del male

A forza di correre dietro alle iperbole salviniane sui migranti ci stanno sfuggendo di mano alcuni aspetti di questo governo che sono, a mio avviso, particolarmente allarmanti. Tra i tanti c’è quello della continua aggressione ai cosiddetti corpi intermedi e a quelle autorità di garanzia che hanno sempre fatto da contrappeso all’azione dell’esecutivo. Questi organismi sono stati sempre interpretati come il luogo deputato alle discussioni, alle buone pratiche, al confronto, alla sintesi e al contatto diretto col cittadino. Si tratta di organizzazioni sindacali, associazioni, enti di ricerca, organismi dello Sato preposti al controllo di settori strategici per il buon funzionamento del Paese ecc. Oggi, invece, per effetto sia delle riforme già avviate che di quelle attualmente in discussione al Parlamento , vi è una forte tendenza a ridurre il peso della mediazione sociale e tecnica a favore di un accentramento sempre maggiore del potere in mano all’esecutivo. Lo si è visto già in campagna elettorale con l’attacco frontale del M5S all’autonomia delle organizzazioni sindacali, lo vediamo ora con gli effetti di una politica che tende a ridurre sempre più gli spazi di autonomia e gestione del confronto, della formazione delle idee e della condivisone delle competenze. Basti pensare agli innumerevoli interventi contro organismi tecnici effettuati dall’attuale esecutivo. E’ il caso, per esempio, dell’INPS e in particolar modo del presidente Tito Boeri più volte attaccato per le sue analisi tecniche e attualmente con il mandato in scadenza che non sarà rinnovato (significativo della visione populista della società l’invito a Boeri a candidarsi come se solo l’investitura popolare potesse dare credibilità ad un tecnico). Ancor prima di scontrarsi con Boeri il prode Di Maio, dall’alto delle sue indubbie competenze in campo economico, si è avventato su Daniele Franco Ragioniere generale dello Stato (“non mi fido di lui” sic) reo di aver espresso dubbi sulla congruità delle previsioni di spesa del DEF. Per ora la polemica è rientrata ma il suo mandato scade a maggio 2019… Prima assoluta, invece, la defenestrazione di Roberto Battiston da capo dell’ASI (Agenzia Spaziale Italiana) che pur avendo contribuito a sviluppare l’Agenzia fino a farla diventare un ente apprezzato a livello internazionale, è stato sostituito con conseguenti dimissioni presentate, per protesta, da tutti i membri del consiglio di amministrazione. Prima ancora abbiamo dovuto assistere al volgare attacco al Presidente della Repubblica quando ha “osato” esercitare le sue prerogative istituzionali nella mediazione sulla formazione del governo. E’ di qualche giorno fa la notizia della schedatura dei membri del Consiglio Superiore di Sanità, fatto di una gravità e al tempo stesso di una stupidità inaudita. D’altra parte quale fosse la sudditanza alla quale i funzionari dello Stato erano “invitati” fu chiaro quando Rocco Casalino, portavoce della Presidenza del Consiglio, minacciò di fatto il benservito ai funzionari dei ministeri che avessero in qualche modo tentato di esprimere opinioni contrastanti con le decisioni politiche dei ministri. Non che ci si aspetti che siano funzionari e direttori di sezione dei ministeri a decidere la politica nazionale ma un attacco così frontale all’autonomia di giudizio tecnico di chi dirige uffici strategici dei ministeri non è accettabile in una logica di democratico confronto tra soggetti politici e soggetti tecnici. L’esempio più eclatante di questa nefasta tendenza alla spoliazione delle competenze di altri organismi dello Stato lo abbiamo avuto con l’iter della legge di bilancio. L’esautorazione delle competenti commissioni di Camera e Senato prima e delle aule parlamentari dopo è sotto gli occhi di tutti. Raramente si è visto un provvedimento legislativo essere approvato senza conoscerne i dettagli, senza averne potuto discutere gli articoli e i commi, senza avere la possibilità di mettere a votazione emendamenti da parte di opposizione e maggioranza. E mai si era visto prima d’ora che questa procedura fosse applicata all’iniziativa politico ammnistrativa più importante nella vita di un Paese. E’ quindi necessario oggi interrogarsi sullo stato di salute di tutti quegli enti intermedi, quelle associazioni e quegli enti territoriali che fungono da cerniera tra il cittadino e gli organi di governo nazionale. In ultima analisi è necessario fare un “tagliando” (cit) alla nostra democrazia. La Carta Costituzionale esalta il principio solidaristico, la sussidiarietà, il controllo reciproco tra poteri dello Stato. La vita democratica deve trovare il massimo compimento “nei limiti della Costituzione” nelle stesse “formazioni sociali”, dove l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’organizzazione politica ed economica del Paese è strettamente legata all’accesso a tutte quelle forme di partecipazione diretta e a tutte le attività di controllo e di indirizzo tecnico previsto dall’ordinamento democratico. La figura carismatica di Matteo Salvini da una parte e l’organizzazione del M5S dall’altra inducono a qualche perplessità. Se andiamo ad analizzare le teorie che sottendo all’attività del M5S in particolar modo ci accorgiamo che viene teorizzato l’avvio di un processo di sostituzione delle attuali strutture politiche e delle rappresentanze sociali e sindacali con forme sempre più organizzate di democrazia diretta. La teorizzazione di uno Stato dove sia reso inutile la funzione del Parlamento è stata più volte espressa da autorevoli esponenti di questo movimento. L’attività della piattaforma Rousseau è un esperimento anticipatore di quello che dovrà essere il modello di gestione dell’amministrazione statale? Un uomo solo al comando con dietro il supporto/paravento di una struttura di pseudo partecipazione popolare senza nessun controllo democratico e non indipendente dal potere politico è ciò che promette l’attuale esecutivo e i partiti che lo sostengono? Se queste preoccupazioni fossero vere lo spoil system portato alle estreme conseguenze che stiamo vedendo in questi mesi (sostituzione della governance di Anas, Ice, Consob, Servizi, Asi, Inps più l’esempio della RAI mai tanto lottizzata e censurata come ora che ne è una plastica rappresentazione) è solo il prodromo di ciò che ci attende. Se così fosse saremmo in presenza di un vero e proprio golpe bianco, un tentativo di sovvertire le istituzioni democratiche attraverso incessanti e subdole forzature istituzionali con la copertura del consenso popolare raggiunto attraverso una politica su temi come quelli relativi alla gestione degli immigrati che fa contenta la pancia degli elettori di Lega e M5S. Opposizione se ci sei batti un colpo, adesso o mai più.

 

 

 

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