Attualità

L’Italia vince la coppa

Dal panino ‘pop’ alla mortadella ai rinomati taglieri di Culatello di Zibello, dal prosciutto cotto della merenda scolastico ai salamini degli aperitivi alla moda.
Il variegato mondo dei tradizionali salumi italiani conquista i mercati esteri, con lo storico sorpasso nel 2016 sull’export della Germania rilevato da Ismea – ed è una crescente presenza nella dieta della stragande maggioranza degli italiani, 51,6 milioni quelli che mangiano – secondo una ricerca Censis presentata in occasione dell’assemblea degli Industriali della Carne e dei Salumi, Assica – prodotti di carne suina, dai prosciutti alle salsicce, dai salami all’arista, mentre solo il 4% degli italiani dichiara di non aver mai mangiato questi prodotti nell’ultimo anno. “Amati dai giovani, approvati dai genitori – commenta il direttore generale della Fondazione Censis Massimiliano Valerii – colpisce la trasversalità dei consumi tra le generazioni e le classi sociali. I salumi sono dunque un cibo democratico, una componente costitutiva della dieta del 96% degli italiani maggiorenni.
Nella attuale fase della neo-sobrietà post crisi i prodotti del settore sono quelli per cui gli italiani sono disposti a spendere qualche euro in più, e non accettano di rinunciarvi.
Tra le leve di acquisto il gusto. Consumo che aumenta di un un punto percentuali nelle famiglie con figli perché percepiti salutari e sicuri. Quello degli italiani- secondo Valerii – è un edonismo responsabile. Il consumo pro capite annuo reale è nel 2016 pari a 19,9 Kg, nove etti in più rispetto al 2008. L’Italia si colloca al 16/mo posto nella graduatoria europea, con 25,6 Kg pro-capite all’anno in meno dei ciprioti, 16,5 kn in meno dei danesi, 15,2 kg in meno degli spagnoli e 12,9 Kg in meno della Germania. Quello italiani dunque è un modello di consumo responsabile, in quantità moderate che beneficia della buona qualità dei prodotti”. L’export è un “teatro di opportunità” secondo Nicola Levoni, oggi confermato presidente di Assica, e dai mercati esteri arrivano nuove soddisfazioni per il made in Italy. “Con un valore complessivo di quasi 1,38 miliardi di euro, nel 2016, l’Italia ha conquistato la leadership mondiale per le esportazioni di preparazioni e conserve suine, superando la Germania” ha annunciato il direttore generale di Ismea Raffaele Borriello.

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