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Bioterapie dei tumori, nasce nel Lazio una Rete di centri di eccellenza

Un network di servizi, infrastrutture, competenze, eccellenze e realtà emergenti in tutto il territorio della Regione Lazio al servizio della medicina traslazionale – quella cioè che trasforma i risultati delle ricerche di laboratorio in terapie per il paziente – e dello sviluppo di nuove terapie antitumorali. E’ questo il progetto intitolato “Rete del Lazio per la Medicina Traslazionale e Sviluppo delle Bioterapie dei Tumori”, che assegna all’ISS il coordinamento di centri di ricerca pubblici e privati (enti di ricerca, università e altre realtà) presenti sul territorio regionale con livelli di eccellenza nel settore biomedico, in particolare delle bioterapie dei tumori.

“Un progetto che intende porre fine all’estrema frammentazione nel Lazio delle risorse con conseguente dispersione delle competenze, fattori che limitano fortemente lo sviluppo di nuovi farmaci e terapie – afferma Filippo Belardelli, Direttore del Dip. Di Ematologia, Oncologia e Medicina Molecolare dell’ISS – e che punta a catalizzare lo sviluppo economico e biotecnologico territoriale. A fare cioè da volano di innovazione nel settore della medicina innovativa, con una particolare attenzione alla realizzazione di prodotti bioterapeutici e/o diagnostici di rilievo per la salute, in particolare nel settore delle bioterapie antitumorali”.

Il Lazio risulta geograficamente privilegiato in quanto sede dei nodi nazionali dei consorzi per la medicina traslazionale: EATRIS (European Advanced Translational Research Infrastructure in Medicine), BBMRI (Biobanking and BioMolecular Resoucers Research Infrastructure) e ECRIN (European Clinical Research Infrastructure Network). Il progetto, di cui si è svolta la prima riunione lo scorso marzo in ISS, è articolato in tre work packages (WPs). Il WP1 include le attività di coordinamento e gestione; il WP2 ha come obiettivo specifico la costituzione della rete regionale; il WP3 intende avviare iniziative pilota che creino o facilitino i rapporti di collaborazione pubblico-pubblico e pubblico-privato.

“Non si tratta solo di offrire nuove opportunità di valorizzazione degli investimenti nel Lazio – continua l’esperto, che è anche coordinatore della Rete Iatris (Italian Advanced Translational Research Infrastructure) – ma anche opportunità di collegamento e partecipazione a progetti europei sia per partner pubblici che privati. In particolare, si vuole favorire partnership tra il settore pubblico della ricerca e quello privato dello sviluppo, agevolare il trasferimento in ambito industriale di nuovi PMTA (medicinali per terapie avanzate) di origine pubblica e di altri prototipi di prodotti (piccole molecole, traccianti per imaging, biomarcatori); promuovere servizi a sostegno dello sviluppo pre-clinico e clinico di nuovi farmaci, favorire la fruizione dei risultati da parte dei programmi sanitari regionali, formare personale altamente specializzato nella ricerca traslazionale nei settori della biomedicina”.

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