Attualità

Mandarino e pompelmo, ecco i nuovi ibridi

I ricercatori del Crea-Acm di Acireale hanno da poco pubblicato sulla rivista Frutticoltura alcuni degli ultimi risultati del programma di miglioramento genetico degli agrumi, in corso da decenni presso il Centro sperimentale di Acireale.

Durante il 2016 verranno rilasciati due nuovi ibridi: il mandarino Sun Red, caratterizzato da una elevata capacità antiossidante e da un livello di antocianine circa 3-4 volte superiore a quello dei frutti di Moro, e unibrido di pompelmo, indicato con il codice D2238, particolarmente adatto al mercato delle spremute fresche e caratterizzato da un basso contenuto di furanocumarine.

Sun Red è un ibrido diploide, in origine denominato OTA9, ottenuto dall’incrocio fra il clementine Oroval e l’arancio Moro. I frutti maturano nel periodo gennaio-febbraio e si distinguono nettamente da quelli di altri genotipi del genere Citrus per la presenza elevata di pigmenti antocianici che iniziano ad accumularsi già a partire da metà novembre e che raggiungono l’apice con le basse temperature e al progredire della maturazione.

La pezzatura medio-piccola e la presenza dei semi non lo rendono idoneo per il mercato fresco; nonostante ciò, i frutti presentano una capacità antiossidante (Unità ORAC > 10.000) e contenuti di antociani (~ 815 ppm) e polifenoli (~2900 mg/l) significativamente superiori rispetto a quelli di altre varietà pigmentate.

“Per le caratteristiche peculiari citate – concludono i ricercatori – si potrebbe ipotizzare l’utilizzo del succo per l’estrazione di antocianine e altri composti antiossidanti per l’industria alimentare e/o farmaceutica, per il taglio di succhi poco pigmentati e per l’estrazione di succhi di elevato valore salutistico da destinare a specifiche nicchie di mercato”.

L’ibrido D2238 è il primo ibrido di pompelmo rilasciato dal Crea-Acm ottenuto dall’incrocio tra il clementine Monreal e un pompelmo tetraploide. La pianta è scarsamente spinescente e molto produttiva, con produzioni annue fino a 100-120 kg. Non sono stati osservati fenomeni di alternanza.

Il frutto pesa circa 180g e presenta buccia e succo di colore arancio, di sapore delicato e con livelli di solidi solubili totali compresi tra 10 e 12,5 °Brix – spiegano i ricercatori – a differenza dei pompelmi è povero di naringina.

Il frutto arriva a maturazione già a fine gennaio, quindi ben 2 mesi prima delle comuni varietà di pompelmo, ma la raccolta può essere protratta fino a maggio considerata la buona tenuta sulla pianta del frutto.

Oltre alla precocità, il D2238 si distingue dai comuni pompelmi per i livelli di furanocumarine estremamente bassi (2,5 mg/l), circa 10 volte meno rispetto ai comuni pompelmi. Le furanocumarine sono composti organici presenti nel succo di pompelmo che possono causare effetti collaterali per le quali negli ultimi anni il consumo di succo di pompelmo è crollato, soprattutto tra gli anziani. “L’ibrido D2238, con i suoi bassi livelli di furanocumarine – concludono i ricercatori – potrebbe essere particolarmente adatto per il mercato delle spremute fresche in alternativa al succo di pompelmo e sembra essere molto promettente per la coltivazione come sostituta del pompelmo nelle zone a clima subtropicale”.

Fonte: Giuseppe Russo, Concetta Licciardello, Paola Caruso, Giuseppe Reforgiato Recupero, Donata Pietro Paolo, Maria Patrizia Russo, Gabriele Ballistreri, Simona Fabroni, Marco Caruso, ‘Nuove selezioni dal Crea-Acm di Acireale’, gennaio-febbraio 2016, Frutticoltura, Vol. 1/2 , pag 42-44.

Condividi