Agli Amici, dove Emanuele in cucina e Michela in sala e ai vini hanno creato nel tempo un locale davvero di grande eccellenza, perché è raffinato nel moderno design, accogliente, con una cucina di grande qualità, in grado di offrire una scelta di vini, frutto di ricerca, soprattutto nelle cantine minori friulane. Un posto che vale un viaggio.
Non solo cappelunghe o gnocchi, ma pure un piatto “quadro” per l’eleganza nella presentazione e nei cromatismi: scampi istriani, crema di melanzane alle alghe, fusilloni artigianali (in piedi, quasi a volersi fare notare), cipolla e limone. Piatto tra una pasta e un secondo, mentre le fettuccine, animelle, ricotta, limone e capperi, pasta lo sono eccome e, a seguire la composta di manzo, crema di patate (vedi sopra) e scalogni offrono un revival “gustoso” a quei tagli (quinto quarto) poco gettonati ma, per favore, continuiamo a cucinarli.
Ho dimenticato “Mediterraneo”, pescato di nassa, gel di pomodoro, basilico, olive e pasta di Gragnano allo zafferano. Questo piatto, come altri, mostrano la voglia di “tornare” alla pasta (dimenticata per anni dagli chef), ma non più protagonista assoluta del piatto, bensì come coprotagonista di un tutto. Il dessert mi riporta al primo assaggio: raffinato, ricco di nuance: albicocca e fiori di sambuco, gelato alla menta e liquirizia croccante, preceduto da una piccola pasticceria da non lasciare.
(nella foto: zuppa di Friulano, gnocchi di patate e ricci di mare)
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https://youtu.be/-srV-kTuhqA