Cucina Pensante

Tu si o core mio

E’ iniziata, con la prima degustazione alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la fase sperimentale del progetto Toscolata, la cioccolata completamente prodotta in Toscana che ha effetti benefici sul cuore. Il progetto coordinato dall’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr, con Università di Siena e Pisa e istituto di Scienze della Vita della Sant’Anna prevede una sperimentazione clinica su 30 volontari fra i 30 e i 65 anni.

“Sfruttando un bando regionale – ha spiegato Claudio Cantini dell’Ivalsa-Cnr e coordinatore scientifico del progetto – abbiamo avuto l’idea di realizzare un prodotto tipico partendo da un ingrediente come il cacao che non caratterizza l’agroalimentare toscano. Insieme a questo abbiamo utilizzato l’olio d’oliva e una mela autoctona per costruire questa cioccolata capace anche di avere effetti benefici sul sistema cardiovascolare”. A produrla e immetterla sul mercato sarà l’azienda Vestri di Arezzo.

Per la sperimentazione clinica, saranno arruolati 30 volontari portatori di almeno tre fattori di rischio cardiovascolare come fumo, colesterolo alto, familiarità per malattie cardiovascolari, sovrappeso, ipertensione. I partecipanti allo studio saranno chiamati ad assumere 40 grammi di Toscolata ogni giorno, seguendo un protocollo sperimentale che alterna la Toscolata con olio extravergine e la Toscolata con la mela “Panaia” rossa.

All’ inizio e al termine di ogni assunzione saranno eseguiti prelievi per dosare il numero di cellule ematiche circolanti, note per essere diminuite nei pazienti che presentano fattori di rischio cardiovascolare e importanti per evitare la progressione del danno che porta alla formazione della placca aterosclerotica, responsabile di infarto, ictus, ischemie periferiche. I medici che hanno partecipato al progetto si aspettano che questa cioccolata toscana aumenti il numero di queste cellule e a queste analisi saranno associate quelle dei metaboliti per ottenere un profilo di quelli esogeni (derivanti dall’assunzione di Toscolata) ed endogeni, coinvolti nella definizione del rischio cardiovascolare. (#ANSA)

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