Attualità

Falso parmigiano sorpassa quello vero nel 2014

La produzione di falsi Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel mondo ha sorpassato per la prima volta quella degli originali nel 2014, provocando anche il calo del valore delle esportazioni, in controtendenza al record segnato all’estero dall’agroalimentare Made in Italy e ai risultati positivi registrati da altri formaggi come pecorino e gorgonzola. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti nel “Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità” presentato nella manifestazione che ha portato in piazza XX Settembre a Bologna il ‘popolo’ del Parmigiano, con migliaia di produttori, casari, stagionatori, fino a gastronomi e consumatori. Sotto accusa – sottolinea Coldiretti – “la moltiplicazione selvaggia delle imitazioni in tutti i continenti” .

Nel 2014 la produzione delle imitazioni del Parmigiano e del Grana ha superato i 300 milioni di chili (contro i 295 della produzione made in Italy), realizzati in gran parte negli Stati Uniti: dal falso parmigiano vegano a quello della Comunità Amish, dal parmesan vincitore addirittura del titolo di miglior formaggio negli Usa al kit che promette di farlo in casa in soli due mesi. Ma c’è anche il parmigiano in cirillico che si è iniziato a produrre in Russia dopo l’embargo, il parmesao brasiliano, il reggianito argentino e il ‘parmesan perfect’ prodotto in Australia.

Sul mercato europeo ed in Italia sono inoltre arrivati – prosegue Coldiretti – i cosiddetti similgrana di bassa qualità, spesso venduti con nomi di fantasia, che ingannano i consumatori sulla reale origine che è prevalentemente di Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia. In questo contesto – conclude Coldiretti – “è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’Italian sounding che trova nel Parmigiano Reggiano e nel Grana Padano la maggiore espressione a livello internazionale tra tutti i prodotti agroalimentari Made in Italy”.

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