Editoriale

IlRestomancia Semina il Cambiamento

Tre quarti dei poveri nel mondo vivono in aree rurali e la stragrande maggioranza dipende dall’agricoltura per guadagnarsi da vivere, o anche solo sopravvivere. L’agricoltura contadina, fatta di 500 milioni di piccoli produttori, con appezzamenti di terra inferiori ai 2 ettari, fornisce da mangiare ad almeno 2 miliardi di persone nel mondo, circa un terzo dell’umanità. Eppure sono proprio questi produttori a essere i più esposti all’insicurezza alimentare, a causa della mancanza di accesso a mercati, terra, finanza, infrastrutture e tecnologie, problema invece sconosciuto alle imprese agricole di grandi dimensioni.

La campagna Semina il Cambiamento, che vedrà il suo battesimo nella cornice di Salone del gusto e Terra Madre, mette al centro l’agricoltura contadina, spina dorsale del sistema alimentare globale con le diversificazioni colturali, le tecniche agronomiche conservative e di basso o nessun impatto ambientale, la riproduzione delle sementi e razze autoctone, il radicamento locale e i mercati di prossimità, le dimensioni limitate e i contesti familiari o di comunità. Al centro della campagna, un video prodotto da “Non Chiederci La Parola” e un sito web dove ogni cittadino può conoscere meglio voci e storie dei piccoli agricoltori ed informarsi sugli eventi promossi in tutta Italia a sostegno dell’agricoltura familiare.

È un paradosso che la maggior parte delle persone che soffrono la fame nel mondo è composta proprio da quelle che lo producono, cioè i piccoli agricoltori – ha detto Elisa Bacciotti, Direttrice Campagne e Programmi in Italia di Oxfam – Sostenendo i tanti “Mr Small” del pianeta, in Italia e nel mondo, tutti noi possiamo fare la nostra parte nello sconfiggere la fame e produrre cibo in un modo sostenibile per il pianeta e i suoi abitanti, valorizzando questo modello agricolo in Italia come nel resto del mondo”.

“Come cittadini, sentendoci co-produttori, possiamo essere parte attiva nella realizzazione di sistemi locali del cibo – afferma Gaetano Pascale, Presidente di Slow Food Italia – sostenendo questo modello di agricoltura più equo e sostenibile, capace di mettere al centro dell’attenzione le persone prima delle aziende e di ridurre sensibilmente la povertà.”

Come attivarsi? Sul sito della campagna seminailcambiamento.org i cittadini possono informarsi sulle agricolture contadine, aderire e partecipare ad iniziative territoriali, attivarsi in prima persona compiendo scelte di acquisto e consumo consapevoli e sostenendo la petizione su Change.org  promossa da una rete di piccoli produttori e di associazioni che chiede una legge quadro in Italia che sostenga le agricolture contadine.

Per chi sarà in questi giorni al Salone del gusto e Terra Madre, la sala conferenze “Agricoltura Familiare” offrirà numerose conferenze di approfondimento, grazie al sostegno della Cooperazione Italiana. Inoltre, “nelle prossime settimane in molte città italiane – aggiunge Silvia Stilli, Direttrice di Arcs – sarà possibile partecipare ad iniziative, che verranno anch’esse segnalate via via sul sito della Campagna, in cui conoscere quelle esperienze che stanno già seminando il cambiamento nei territori, e che magari non conosciamo anche se lo fanno molto vicino a noi”.

Il sistema alimentare è messo a dura prova dall’intensificarsi di pressioni esterne come il cambiamento climatico, il degrado ecologico, l’aumento della popolazione, il crescente prezzo dell’energia e la competizione nell’uso delle risorse naturali. Le donne sono in una situazione di particolare svantaggio. Il 43% della forza lavoro agricola mondiale è di sesso femminile, ma le donne rappresentano solo il 10-20% dei proprietari di terra.

Le condizioni di discriminazione a cui sono soggette può variare a seconda dei contesti nazionali: non riconoscimento dei diritti di proprietà sulla terra, disparità salariali, mancanza di opportunità di formazione e altre forme di sostegno.

È necessario che si promuovano politiche a sostegno delle agricolture contadine in grado di attirare investimenti che fungano da catalizzatori per l’innovazione, la creazione di lavoro e una crescita economica inclusiva e sostenibile. “Per l’Italia, che vanta una tradizione riconosciuta sul fronte della cultura del cibo ed un’importante realtà di agricoltura familiare e di piccola scala, per quanto ancora insufficientemente valorizzata e tutelata, c’è una grande opportunità di costruire un’alleanza utile qui e negli altri paesi, a partire dalla dimensione locale dello sviluppo – ha detto Marco Zupi, Direttore scientifico del CeSPI – Questo è l’ambizioso obiettivo a cui vorremmo contribuire con attività di incontro, discussione e riflessione che coinvolgono molteplici attori per la costruzione di una agenda politica comune”.

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