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Non è una bufala: sequestrato un caseificio nel salernitano

Mozzarelle, ma senza latteLo hanno scoperto i carabinieri del Nas di Salerno, durante un’operazione coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, conclusa con il sequestro di un caseificio nel Comune di Serre (Sa) che produceva appunto mozzarella senza approvvigionarsi di latte. Nel caseificio sono stati trovati ingenti quantitativi di cagliata, un semilavorato che consente di accorciare i tempi produttivi e ottenere il prodotto con costi notevolmente inferiori, proveniente dall’est Europa, e un anomalo e ingiustificato accumulo di prodotti caseari di ogni tipo e sorta provenienti da altri caseifici e dalla grande distribuzione alimentare. Alcuni di questi prodotti sono risultati ancora in corso di validità, altri scaduti e alcuni addirittura in stato di alterazione.

Il titolare del caseificio, secondo gli investigatori, effettuava la produzione mescolando alla cagliata i latticini ritirati dal mercato, addizionandoli con prodotti chimici per rendere il prodotto più presentabile e gustoso. Anche le modalità di affumicatura dei prodotti lattiero-caseari era ottenuta con un sistema pericoloso per la salute: in relazione alle attrezzature e ai combustibili impropri impiegati, infatti, come camera per l’affumicatura veniva impiegato il retro di un furgone in disuso nel quale venivano collocati gli alimenti sui quali venivano convogliati i fumi prodotti in fusti metallici dotati di impropri comignoli di fortuna.

L’attività si è conclusa con la denuncia all’Autorità giudiziaria del titolare del caseificio per la detenzione di prodotti alimentari in cattivo stato di conservazione e destinati alla frode commerciale in quanto preparati con ingredienti non più genuini e provenienti da attività produttiva altrui nonché per i reati ambientali connessi allo smaltimento dei rifiuti cd all’illecita attività di affumicatura di alimenti. I militari hanno imposto la chiusura del caseificio per motivi sanitari a causa delle gravi carenze riscontrate e del rischio di contaminazione per gli alimenti prodotti. Sequestrata l’area e le rudimentali attrezzature destinate all’affumicatura oltre che i prodotti caseari non tracciati e il prodotto in lavorazione per una quantità complessiva di 700 kg e un valore di circa 10.000 euro.

A meno di 24 ore dal primo controllo, i militari del Nas, effettuando una seconda ispezione, hanno scoperto che l’imprenditore, non curandosi dell’ordine di chiusura del caseificio, aveva ripreso l’attività di produzione con le stesse tecniche per le quali era stato denunciato poche ore prima. Oltre a denunciare nuovamente il titolare del caseificio per l’inottemperanza al provvedimento di chiusura e la ripresa dell’attività di frode alimentare mediante vendita di prodotti falsamente etichettati come di produzione propria, si è reso necessario il sequestro dell’intera attività produttiva.

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