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Il gol fantasma e gli assistenti dell’arbitro

Alla ripresa del campionato la Roma di Rudi Garcia vince ad Udine grazie ad un gol fantasma di Davide Astori e si avvicina alla Juventus di Massimiliano Allegri, che pareggia in casa con l’Inter di Roberto Mancini: segna in avvio il solito Tévez, pareggia nella ripresa il solito Icardi. Così dopo 17 giornate i bianconeri guidano la Serie A con 40 punti, soltanto uno in più dei giallorossi che recriminano ancora per la sconfitta al veleno del 5 ottobre scorso allo Juventus Stadium di Torino. Un nuovo anno è appena cominciato – come direbbe Marzullo – ma quello appena passato non porta via con sé neanche stavolta le infinite polemiche che alimentano da sempre lo sport più amato dagli italiani. L’occasione arriva puntuale, richiamando in causa politica, regole e coerenza dell’universo pallonaro: giusto il tempo di brindare al 2015 e già si ripropone il problema della tecnologia in campo. Ma cosa intendiamo per gol fantasma e cosa dice il Regolamento?

 

Il punto 10 del Regolamento del Giuoco del Calcio si intitola La segnatura di una rete e dispone che una rete è segnata quando il pallone ha interamente superato la linea di porta tra i pali e sotto la traversa, a condizione che nessuna infrazione alle Regole del Gioco sia stata precedentemente commessa dalla squadra che ha segnato una rete. La regola 10 cita anche la tecnologia sulla linea di porta (GLT = Goal-line technology): i sistemi della GLT possono essere utilizzati con il fine di verificare se una rete è stata segnata o no a supporto della decisione dell’Arbitro. L’uso della GLT deve essere previsto nel Regolamento della rispettiva competizione. La GLT si applica solamente alla linea di porta e soltanto per determinare se una rete è stata segnata o no; il sistema della GLT deve essere conforme al Programma di Qualità FIFA per la GLT; l’indicazione della segnatura di una rete deve essere immediata ed automaticamente confermata entro un secondo e sarà comunicata dal sistema GLT soltanto agli ufficiali di gara attraverso l’orologio dell’arbitro, con vibrazione e segnale visuale.

 
Il gol fantasma è una locuzione usata nel calcio per indicare una segnatura difficile da individuare in merito al fatto particolare che il pallone abbia varcato o meno la linea di porta, sia in positivo convalidando una rete che invece non era da assegnare, sia in negativo non assegnando invece un gol da convalidare. L’espressione si addice anche ai casi controversi di decisioni arbitrali che immagini documentate e analisi successive confermano essere state adottate correttamente dal direttore di gara. In Italia oltre agli assistenti arbitrali e al cosiddetto quarto uomo, sono stati introdotti i giudici di porta che supportano l’arbitro, cui spetta comunque la decisione finale. Nell’ultimo caso Astori con un colpo di testa ha colpito la traversa, la palla prima ha rimbalzato oltre la linea e poi fuori, il signor Guida ha convalidato il gol sconfessando l’addizionale Maresca: sembrerebbe aver fatto la scelta giusta, ma non è possibile stabilire con certezza se il pallone abbia interamente oltrepassato la linea di porta.

 
L’episodio più importante della storia del calcio è certamente quello risalente alla finale del campionato mondiale del 1966 tra i padroni di casa dell’Inghilterra e la Germania Ovest di Helmut Schön. Sul risultato di 2 a 2 il britannico Geoff Hurst, dopo aver raccolto nell’area di rigore tedesca un cross del compagno di squadra James Alan Ball colpì la parte interna della traversa, il pallone ricadde in prossimità della linea di porta tornando in campo e venendo prontamente allontanato da un difensore tedesco. L’arbitro svizzero Gottfried Dienst fu convinto dal guardalinee (allora si chiamavano così) sovietico Tofik Bakhramov ad assegnare il gol dell’importantissimo vantaggio agli inglesi, che alla fine vinsero 4 a 2 conquistando il primo ed unico titolo mondiale. Il 27 giugno del 2010, negli ottavi di finale del Mondiale in Sudafrica il direttore di gara Jorge Larrionda non convalidò il gol del possibile 2-2 di Lampard contro la Germania che avrebbe poi vinto 4-1 (la palla finì sulla traversa e ricadendo oltrepassò la linea di porta, prima di tornare in campo).

 
In Italia, nel derby tra Inter e Milan del 22 ottobre 1967 venne convalidata a Gianni Rivera una rete che consentì ai rossoneri di pareggiare 1-1: alla Domenica Sportiva della sera fu dimostrato che il pallone non aveva oltrepassato la linea di porta e nacque così la cosiddetta moviola, dispositivo legato al montaggio cinematografico tradizionale (mentre oggi con lo stesso termine si intende più in generale la visione rallentata e l’analisi delle immagini in questione). Qualche mese prima invece, nel gennaio dello stesso anno fu lo juventino Virginio De Paoli a firmare uno dei primissimi gol fantasma documentati da riprese televisive, ma in quella occasione la rete non fu assegnata e Lazio-Juventus si chiuse sul punteggio di 0-0. Più di recente, famoso ed incredibile fu il gol non convalidato da Tagliavento al rossonero Sulley Muntari in Milan-Juventus del 25 febbraio 2012: sarebbe stata la rete del 2 a 0, finì invece 1 a 1 la sfida tra le prime della classe.

 
Per la prima volta in un Mondiale, nel 2014 è stato usato il sistema GoalControl-4D composto da 14 telecamere (7 per porta) ad alta velocità, già adottato dalla FIFA in occasione della Confederations Cup 2013. Le telecamere registrano la posizione del pallone, segnalando all’arbitro quando supera la linea di porta. L’arbitro convalida la rete soltanto quando il pallone ha varcato interamente la linea di porta. Il margine di errore è di 1,5 cm. considerando gli attuali strumenti tecnologici a disposizione. Anche la federazione inglese ha scelto (con successo) questa tecnologia (Hawk Eye = Occhio di Falco) che si sta rivelando utile a più riprese. Dell’arbitro e dei suoi due assistenti, del quarto ufficiale di gara, degli addizionali d’area, di polemiche e di altro ancora ne parleremo la prossima volta. Per ora ricordiamo al francese Garcia e agli altri che nella storia del nostro calcio, incredibile a dirsi, furono proprio gli juventini i primi a lamentarsi in Italia per un torto arbitrale evidentemente subìto e opportunamente documentato.

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