La crisi che non allenta la morsa e, ultimo sconfortante dato, l’aumento di coloro che non potranno contare sulla tredicesima (un nucleo familiare su quattro secondo un sondaggio Confesercenti-Swg), incideranno ovviamente anche sul Natale, ma ugualmente le famiglie spenderanno per i regali 7 miliardi di euro, 270 milioni in più rispetto allo scorso anno, anche se preferiranno la convenienza alla qualità.
Solo il 14% degli intervistati Confesercenti-Swg afferma di voler spendere di più per i regali rispetto alle festività dello scorso anno, mentre il 31% opta per una spesa in linea con il 2013 ed il 55% sceglie invece, per quest’anno, di spendere meno.
Parole d’ordine: convenienza e utilità
La convenienza sarà la parola d’ordine per destreggiarsi tra le vie dello shopping natalizio: il 71% del campione risponde, infatti, che si potrà permettere regali convenienti per festeggiare, mentre solo il 16% preferirà regali di qualità per i propri cari ed, infine, un 13% ammette che non potrà permettersi nessun regalo.
In prima fila i regali utili, come evidenzia la scelta del 43% del campione, ma un 31% non rinuncia alla tradizione dei giochi di una volta ed, infine, un 12% che opterà per sorprese tecnologiche. Il 60% degli italiani, comunque, ridurrà le spese natalizie.
Il piccolo aumento delle tredicesime, dovuto alla bassa inflazione e agli aumenti contrattuali, sarà un sollievo, ma solo per alcuni: ben un italiano su quattro, come detto, infatti, dichiara di non avere nel proprio nucleo familiare una persona che beneficia dello stipendio in più. Inoltre ben 12,8 miliardi serviranno a pagare mutui e conti in sospeso.
In realtà, i regali che gli italiani vorrebbero trovare sotto l’albero non si comprano con le tredicesime: il 35% vota per la riduzione della disoccupazione, il 30% per un calo delle tasse, il 24% per un contenimento di privilegi e abusi.