Ambiente

Ecco chi uccide le stelle marine

Il killer silenzioso che dal 2013 ha provocato la morte di milioni di stelle marine sulla costa occidentale del Nord America, dal sud dell’Alaska alla Bassa California, ha finalmente un nome. Secondo uno studio pubblicato su Pnas si tratta di un densovirus, un particolare tipo di parvovirus che solitamente si trova negli invertebrati, associato alla stella marina. Secondo i ricercatori, il virus ha covato per anni a livelli non di rilievo ma negli ultimi anni ha raggiunto livelli di epidemia.

Campioni conservati nei musei provano infatti che questo agente patogeno era presente nelle stelle marine da almeno 72 anni. Ma negli ultimi anni, forse per sovrappopolazione di stelle marine, per i cambiamenti climatici, o per una mutazione del virus, è dilagato. Anche l’acqua marina, il plancton e i ricci di mare (portatori di questo virus) potrebbero aver contribuito al diffondersi della malattia. La malattia, chiamata “sea star wasting syndrome”, provoca infezioni agli arti, facendoli staccare dal corpo e provocando la fuoriuscita degli organi interni. Almeno 20 specie diverse di stelle marine ne sono state colpite, provocando una moria senza precedenti.

Il virus ha infettato non solo le stelle marine nel Pacifico, ma anche quelle tenute negli acquari alimentati con acqua marina (ad esclusione di quelli che sterilizzano l’acqua con luce UV). Lo studio pone le basi per capire come il virus uccida le stelle marine e quali ricadute potrebbe causare nell’ecosistema. Secondo gli autori la posta in gioco è alta perché le stelle marine, voraci predatori, sono un tassello fondamentale negli oceani ed hanno un ruolo fondamentale nel mantenere la diversità dell’ecosistema.

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