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Al Freemarket si paga in pubblicità

Avete capito bene. Da oggi c’è chi ti consente di entrare nel suo negozio e comprare prodotti senza pagare. L’idea apparentemente folle è venuta ad un team di giovani danesi, che hanno a lungo progettato, messo a punto e, nello scorso mese di agosto, lanciato la loro impresa a Copenaghen, nel quartiere di Frederiksberg.

Il negozio, che ambisce a diventare una catena, si chiama Freemarket e vende gratis i propri prodotti – in larga parte generi alimentari – chiedendo in cambio agli acquirenti pubblicità e promozione sui social network. Funzionerà il supermarket 2.0? I ragazzi di Freemarket ci scommettono, del resto in questi ultimi anni la Rete ha dimostrato di possedere potenzialità enormi inesplorate e con possibili benefici economici ancora tutti da scoprire.

Intanto un risultato concreto c’è subito: invece di esborsare cospicue risorse per la pubblicità, il marchio viene promozionato direttamente dagli stessi consumatori, con un semplice ma allettante baratto.

Dunque tu non paghi, a me fai pubblicità. E il guadagno è reciproco. Fosse semplicemente così, come farebbe il market a sopravvivere, a pagare fornitori, affitti e utenze? Innanzitutto le aziende che vogliono esporre i loro prodotti devono pagare a Freemarket un piccolo contributo mensile. Inoltre il cliente ha un tetto massimo di prodotti da prelevare gratis: per ora sono 10 al mese, tutti diversi tra loro.

Dunque il vantaggio c’è ma ancora limitato. Chissà che l’idea danese non faccia da apripista ad altri progetti per ampliare i benefici della spesa gratis e, perché no, per progettare un curioso connubio tra l’innovazione della rete e il più antico sistema di scambio della storia umana.

Ma vediamo in dettaglio come funziona Freemarket. Il cliente interessato si deve registrare al sito web, lasciando i propri dati personali. Una volta individuati in negozio i prodotti da comprare senza pagare, lo stesso cliente deve scattare fotografie agli stessi prodotti scelti e pubblicarle sui social, inserendo anche didascalie con descrizione e giudizio personale.

Tutto verrà registrato: dati personali, gusti, preferenze. Tra i vantaggi per Freemarket, dunque, oltre alla pubblicità diffusa e capillare, ci sarà anche la possibilità di raccogliere informazioni su gusti e tendenze dei consumatori per poter pianificare meglio le future strategie di vendita.

Il tempo dirà se l’idea funziona. Intanto Freemarket ha già programmato nuove aperture in Svezia e Finlandia.

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