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La pausa sigaretta nelle grinfie del fisco

Per i fumatori la vita si fa sempre più difficile. Presto, infatti, anche la pausa sigaretta sul luogo di lavoro potrebbe costare caro. Almeno in Danimarca. Dove secondo un recente sondaggio commissionato dalla Camera di Commercio oltre il 52% della popolazione pensa che i break per fumarsi una bionda non dovrebbero essere calcolati nell’orario effettivo di lavoro. Non solo. I danesi sono convinti che le persone con questo vizio dovrebbero addirittura pagare per le loro pause fumo supplementari. E ritengono che l’unica strada da percorrere sia quella della tolleranza zero nei loro confronti. Non solamente per il disturbo e i danni alla salute che si possono arrecare ai colleghi, ma anche per la perdita di produttività aziendale che le continue interruzioni generano.

Ivano Abbadessa (West)

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