Sport

Mondiali, vittoria a tavola per gli azzurri

Piatti leggeri, facilmente digeribili, a base di pollo, pasta al pomodoro, pesce, olio extra vergine d’oliva, parmigiano reggiano, tanta frutta e verdura.  La dieta italiana batte tutte le diete del mondo: è quanto emerge da una ricerca della catena internazionale Boscolo Hotels, che ha analizzato le diete delle 32 nazioni presenti ai Mondiali 2014, sottoponendole a un panel composto da medici sportivi e nutrizionisti. 

Secondo lo studio della catena veneta, che ha consultato sul web oltre 3000 tifosi, la dieta italiana si rivela la più apprezzata per il 23% degli internauti. Quasi a pari merito i francesi, al secondo posto della classifica (con un 22% di preferenze), la cui dieta si basa su carne, legumi, frutta di stagione e un bicchiere di vino. 

Al terzo posto la dieta spagnola (14%): per Rodrigo Vargas, chef della nazionale spagnola, le insalate, la pasta e il pesce sono la dieta ideale ai Mondiali. 

In quarta posizione la squadra portoghese (11%), il cui chef propone carne bianca (pollo), pesce, frutta e verdura, fondamentali per l’idratazione in un clima caldo e umido come quello brasiliano.

In quinta la squadra argentina (9%), la cui dieta si basa su carboidrati, proteine e vitamine: pasta e riso, pollo, pesce, verdure come broccoli, asparagi e spinaci, frutta di stagione, latte, yogurt e formaggio.

Sesto posto per i tedeschi (7%), che si concedono pasta a colazione, meglio se integrale con ragù alla bolognese, purè di patate con verdure, riso al latte e pasta al semolino. 

A seguire, al settimo posto, la nazionale a stelle e strisce (5%), molto attenta all’alimentazione, che si concentra su carne, frutta e verdura fresca, coltivata senza pesticidi spezie ed erbe, eliminati i grassi come il burro e gli avocado di cui gli americani sono grandi consumatori.

Ottavo posto per gli atleti messicani (4%), che non rinunciano in Brasile a farsi preparare il pozole (zuppa tipica a base di carne di maiale e mais bianco) oltre che il chipotle, il peperoncino, e il nopal, verdura tratta da giovani segmenti del cactus.

Penultima posizione per gli inglesi (3%), che possono permettersi salse e cibi grassi, dopo che Roy Hogdson, ha reintrodotto nella dieta della nazionale britannica condimenti come  ketchup, brown sauce e burro, che erano stati eliminati nel 2010 dall’allenatore italiano Fabio Capello.

In decima posizione, con un esiguo 2% gli australiani che assumono grandi quantità di proteine, conmenù brasiliani a base di carne rossa, pesce e pollo.

«La dieta mediterranea, usata dai calciatori italiani, è il modello di alimentazione migliore perché povera di acidi grassi saturi, di proteine di origine animale e ricca di carboidrati.

Gli alimenti che la compongono hanno un effetto antinvecchiamento, tengono a bada il colesterolo, la pressione arteriosa e la glicemia – commenta Nicola Sorrentino, Specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica e Docente presso l’Università degli Studi di Pavia – Bocciati gli australiani: troppe proteine intossicano l’organismo, mentre diminuire i carboidrati vuol dire andare incontro a brusche diminuzioni della glicemia.

Buona l’abitudine dei tedeschi di mangiare un piatto di pasta di prima mattina: per avere energia prolungata, devo introdurre carboidrati complessi, di modo che si stabilizzi la glicemia e l’energia duri per tutto il periodo dell’attività sportiva».

Roberta Camisasca (Sanihelp). 

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