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Libia, Renzi porta al tavolo del G7 il problema immigrazione

Su iniziativa italiana la questione dell’instabilità libica è finita sul tavolo dei sette grandi riuniti a Bruxelles senza la Russia per discutere principalmente di Ucraina ed energia. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha approfittato del dibattito sulle questioni di politica estera per richiamare l’attenzione su un tema molto sensibili per l’Italia. Stabilizzare il paese nordafricano significa anche porre un freno all’ondata migratoria evitando la partenza di barconi diretti verso le coste italiane. “La situazione è critica ma non irreversibile”, ha detto Renzi ai partner di Stati Uniti, Canada, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito. “E’ importate rivitalizzare il processo politico libico di riconciliazione nazionale”, la linea dell’Italia, che ha chiesto e ottenuto l’impegno del G7 a sostenere le missioni delle Nazioni Unite per la stabilizzazione del paese.

Per la Libia è stato dunque deciso di sostenere la Commissione elettorale nazionale per l’indizione di elezioni il 25 giugno prossimo. Un passo che i leader del G7 ritengono “chiave” per la costruzione di una Libia democratica e stabile. “La costruzione di una Libia libera e democratica giochera un ruolo vitale nella promozione della stabilità nella regione”, la dichiarazione dei capi di stato e di governo del G7, che hanno esortato a “proseguire” negli sforzi per la promozione del dialogo politico nel paese e l’organizzazione delle elezioni di fine mese. “Sono elezioni impotanti per la ripresa del processo politico libico”. La linea del G7 dunque è stata presa, e l’Italia può tornare a casa con un importate risultato: l’allargamento dell’attenzione internazionale alla questione immigrazione, dopo il coinvolgimento dell’Unione europea.

L’Ue ha deciso di avviare una vasta operazione di monitoraggio del Mediterraneo per intercettare le imbarcazioni di migranti e contrastare il fenomeno degli sbarchi irregolare e illegali (la tratta di esseri umani). Per questo è stato deciso di potenziare Frontex, l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dell’Ue. Proprio Frontex ha denunciato che nei primi quattro mesi del 2014 c’è stato un aumento del 823% di arrivi di migranti verso l’Italia rispetto allo stesso periodo del 2013. Da gennaio ad aprile 2014 si sono registrati 25.650 arrivi in Sicilia e 660 in Puglia e Calabria. Un fenomeno che continuerà.

Emanuele Bonini. Fonte: Eunews

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