Mondo

La Francia vara il suo Piano d’azione contro la tratta

Paese d’arrivo e al tempo stesso luogo di transito per fini illegali, la Francia ha adottato il suo primo piano nazionale di contrasto alla tratta di esseri umani. Adottato in concertazione con le associazioni che supportano le vittime di questo crimine, il programma d’azione interministeriale prevede 23 misure che gettano le basi di una politica pubblica trasversale di lotta a tutte le forme di sfruttamento, spiega l’esecutivo d’Oltralpe. Dalla riduzione in schiavitù, alla servitù domestica, passando per il lenocinio, il lavoro forzato e il traffico d’organi, fino all’obbligo di accattonaggio e alla coercizione a sfondo criminale. Tre le priorità: identificare e supportare le vittime della tratta, perseguire e smantellare le reti e i traffici organizzati, fare della lotta a questo crimine una politica pubblica a tutti gli effetti – attraverso la creazione di un fondo ad hoc da definire nella finanziaria 2015. Tra le misure:
  • Incrementare la formazione dei professionisti a contatto con il fenomeno, per meglio identificare e tutelare le vittime
  • Assicurare il soggiorno e la residenza delle vittime
  • Costruire un percorso di uscita dalla prostituzione
  • Assicurare un accompagnamento specifico per i minori a tutela dell’infanzia
  • Sostenere l’assistenza tecnica nei paesi d’origine, transito e destinazione
  • Costruire una politica valutata da un’autorità indipendente.

E in italia? “Nei primi 4 mesi del 2014 c’è stato un aumento del 823% di arrivi di migranti rispetto allo stesso periodo del 2013”. Così il vice direttore di Frontex Gil Arias Fernandez presentando i dati dell’agenzia. Da gennaio ad aprile 2014 si sono registrati 25.650 arrivi in Sicilia e 660 in Puglia e Calabria.

“Il budget di Frontex per il 2014 è più basso di quello per il 2013. Per far fronte ad eventuali emergenze, con la discussione del budget 2015, a marzo di quest’anno, avevamo chiesto la possibilità di avere una riserva di denaro extra budget, ma la Commissione Ue ce l’ha negata”, così il vicedirettore di Frontex Gil Arias.

In breve arriva la risposta della Commissione. “Non è stata consentita una riserva di fondi extra-budget per Frontex perchè non è prevista dalle procedure”. Ma “quando ci sono state emergenze, il denaro extra per Frontex è sempre stato reso disponibile”, così Michele Cercone, portavoce del commissario Ue Cecilia Malmstrom sulla questione sollevata dal vice direttore di Frontex.

“Abbiamo sempre detto che la pressione migratoria è estremamente alta e che è necessaria un’azione immediata. E’ tempo che gli Stati membri traducano le loro parole in azioni”, così Michele Cercone, portavoce del commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom, commentando i dati diffusi da Frontex.

 

Fonte: West/Ansa. Foto: Paolo Cipriani

Condividi