Mondo

Le vergini vittime del grooming musulmano

In nome della Sharia seducono le ragazzine fuori la scuola, facendole innamorare per poi convincerle a prostituirsi con parenti e amici. È lo scandaloso fenomeno del grooming, celato per oltre 20 anni in Gran Bretagna e denunciato nero su bianco oggi dalla Law and Freedom Foundation. Circa 1.000 vittime l’anno,  tra gli 11 e i 16 anni, preferibilmente vergini e di religione cristiana, sikh o magari atee. Ricoperte di continue attenzioni e regali, iniziate al mondo della droga e dell’alcol e poi passate al gruppo di fratelli, cugini e amici del presunto “fidanzato”. Ma chi sono i carnefici? Essenzialmente musulmani, sposati, sulla trentina e più. Che agiscono indisturbati in nome della loro religione, spesso con la complicità di tassisti e commercianti dei “luoghi del delitto”. Maltrattando e minacciando di morte le piccole indifese e le loro famiglie in caso di ribellione, pur di non perdere il giro d’affari. Sottovalutato da associazioni, onlus e polizia per paura di essere definiti “razzisti”, il problema è in forte espansione e riguarda non solo il Regno Unito, ma anche l’Olanda e altri Paesi del mondo.

Annalisa Lista (West)

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