Diritti

Condannato il cappellano che violentava i detenuti a San Vittore

Il gup di Milano ha condannato col rito abbreviato a 4 anni di carcere don Alberto Barin, l’ex cappellano del carcere di San Vittore accusato di violenza sessuale su detenuti. Una pena molto inferiore rispetto a quella chiesta dalla Procura a 14 anni e 8 mesi per 12 casi di abusi. Il giudice ha qualificato alcuni casi come di lieve entità e in altri ha riconosciuto il consenso indotto.

Stando alle indagini l’ex cappellano del carcere milanese, arrestato nel novembre 2012, avrebbe fatto leva sullo “stato di bisogno” dei detenuti che si rivolgevano a lui per avere sigarette, shampoo, saponette, spazzolini o ‘radioline’. Piccoli beni per vivere meglio in cella che l’uomo avrebbe consegnato in cambio di favori sessuali. Gli abusi secondo i pm proseguivano in alcuni casi anche quando i detenuti uscivano dalla casa di reclusione, a pena espiata. Don Barin secondo l’accusa li ‘invitava’ a passare a casa sua per altre prestazioni sessuali, facendo pesare loro il fatto che i suoi pareri di buona condotta erano stati utili, a suo dire, per le scarcerazioni.

Il giudice Luigi Gargiulo ha condannato Don Barin, difeso dall’avvocato Mario Zanchetti, per 8 casi sui 12 contestati dalla Procura, riqualificando i fatti. Quattro episodi sono stati riqualificati come di lieve entita’, per altri quattro il reato di violenza sessuale e’ stato riqualificato nella formula della vecchia concussione sessuale in quanto il religioso avrebbe indotto i detenuti ad avere rapporti sessuali con lui.

Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, e i pm Daniele Cento e Lucia Minutella avevano chiesto invece una condanna a 14 anni e 8 mesi per violenza sessuale aggravata nei confronti di 12 detenuti, tutti uomini di origine nordafricana, di eta’ compresa tra i 23 e i 43 anni, per episodi di presunti abusi avvenuti fra il 2008 e il 2012. Don Barin attualmente si trova agli arresti domiciliari in convento.

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