Attualità

Tripadvisor, è boom di recensioni false

La notizia era stata anticipata da Beniamino Bonardi su ilrestomancia del 5 agosto 2013: TUTTI DA OSCAR, IL RISTORANTE CHE NON C’È. Ma non è servito a nulla. Anche se continuano a deliziare ogni giorno il palato di milioni di italiani, quelle recensioni false molti non riescono proprio a mandarle giù. In particolare gli chef italiani (e tra questi anche molti nomi noti e stellati), riuniti nella sigla della Fipe (la confederazione esercenti), sono riusciti a siglare un’alleanza con il nemico-amico Tripadvisor, il noto portale dove i clienti recensiscono in prima persona i locali frequentati. Come riporta La Repubblica di oggi:

“Protestiamo da due anni, alla fine ci hanno ascoltato”, racconta Aldo Cursano, vicepresidente Fipe… Il motore di ricerca manderà un suo uomo a verificare con il loro aiuto l’integrità dei contenuti online. Per combattere quello che gli chef definiscono “Il mercato nero delle recensioni”.

tripadvisor
Un gesto d’apertura da parte di Tripadvisor, che non mette però in dubbio la correttezza del proprio core business:

“Abbiamo dei filtri automatici che escludono i contenuti inappropriati, altri che segnalano quelli sospetti…I ristoratori possono rispondere alle recensioni” spiega la portavoce di Tripadvisor, Valentina Quattro. “I nostri sondaggi mostrano che, quando avviene, la propensione degli utenti a prenotare in quel locale aumenta dell’80%”

Così come del 103% sarebbe aumentata la quantità di utenti unici del portale, solo nell’ultimo anno. Un fenomeno di cui gli chef non possono più disinteressarsi: l’incidenza del portale sul loro fatturato rappresenterebbe il 30%. Intorno ad un tale giro d’affari è normale che bazzichino le società di consulenza. Ma alcune di queste non si limiterebbero a consigliare una strategia, bensì garantirebbero ai propri clienti uno stock di recensioni positive o negative.

Io chef lucchese Giuliano Pacini, che pure aveva ricevuto il certificato di eccellenza, dichiara: “Ne ho ricevute 10 negative in 20 giorni, tutte passate dalle Cayman” , l’altrettanto rinomato collega fiorentino Amerigo Capria lamenta di essere stato declassato di 400 posizioni, in particolare, una stroncatura per delle pennette al pomodoro che neanche figurano nel menù del suo locale.

“Abbiamo chiesto che per poter scrivere una recensione ci si debba identificare” – dice Cursano – o caricare una foto dello scontrino” La società però non è disposta a mettere a rischio la privacy degli utenti”.

Adesso Tripadvisor ha accettato di farsi carico di ispezioni presso i locali e, eventualmente, di pubbliche rettifiche (oltre che di un maggior controllo grazie al contributo degli utenti stessi). Apertura che potrebbe dipendere da quanto è accaduto nel Regno Unito, dove l’agenzia governativa per il controllo della pubblicità ha impedito all’azienda di definire le proprie recensioni “reali, oneste e verificate”.

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