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In Italia ormai solo i teenager scherzano con l’alcol

Se i padri bevono sempre meno, i figli rimediano con il cosiddetto binge drinking, ovvero le ‘abbuffate’ di alcol al di fuori dei pasti in un breve arco di tempo, con gravi rischi per la salute e la sicurezza. Il monito arriva dalla ‘Relazione al Parlamento su alcol e problemi alcol correlati 2013’ pubblicata sul sito del ministero della Salute. Nel 2012 i binge drinkers rappresentano complessivamente il 6,9% della popolazione di 11 anni e più (l’11,1% tra i maschi e il 3,1% tra le femmine) ma tra i giovani maschi di 18-24 anni il fenomeno interessa ben il 20,1%.

Tra i giovani di 18-24 anni nel 2012, inoltre, il 14,8% ha ammesso comportamenti di binge drinking e ”preoccupante – si legge nella Relazione – appare anche nei giovani di entrambi i sessi la correlazione, evidenziata dall’Istat, tra binge drinking e assidua frequentazione di discoteche, soprattutto nella fascia di età 18-24 anni”. Tale correlazione, rileva il ministero della Salute, ”può aggravare i pericoli derivanti dal bere e richiede pertanto un monitoraggio particolarmente attento, anche in considerazione del fatto che i giovani fra i 20 e i 24 anni continuano ad essere la classe di età più colpita dai danni per incidente stradale, uno dei più importanti indicatori di danno indirettamente causato dall’alcol: Nel 2012 sono stati 309 i morti e 31.305 i feriti in questa classe di età”.

Succede in Italia, il Paese dell’Unione Europea con il più basso consumo annuo pro capite di alcol puro. Secondo i dati più recenti, aggiornati al 2009, si attesta a 6,94 litri nella popolazione al di sopra dei 15 anni di età. Contro una media UE di 10,74 litri e molto al di sotto anche di quella delle altre nazioni mediterranee, quali Spagna (11,37) e Grecia (8,24). Si tratta di un valore, quello della nostra Penisola, ormai vicino a quello raccomandato dall’Oms ai Paesi della Regione europea per l’anno 2015 (6 litri l’anno per gli over 15). Inoltre, è in continuo calo. Basta pensare che, tra gli anni 70 e il 2000, è sceso del 33%. Continua a diminuire, con un andamento più rapido rispetto al resto d’Europa, anche il tasso nazionale di mortalità per cirrosi epatica, uno dei più importanti indicatori di danno alcol correlato. Che nel 2010 è pari a 8,09 per 100.000 abitanti (media dei 27 Paesi dell’Unione Europea: 13,01 per 100.000; media dei Paesi di tutta la Regione Europea: 17,34 per 100.000).

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