Attualità

Polemiche sui rischi delle sostanze chimiche per le donne incinte

E’ polemica in Gran Bretagna, dopo che il Royal College of Obstetricians and Gynaecologists ha pubblicato un documento, rivolto ai medici, affinché informino le loro pazienti incinte sui rischi potenziali, anche se non provati, dell’esposizione a varie sostanze chimiche in cui ci imbattiamo nella vita di tutti i giorni. L’elenco è corposo: imballaggi di alimenti, prodotti per la casa, farmaci da banco, prodotti per la cura della persona (creme idratanti, creme solari, gel doccia) e cosmetici. Il rischio, sottolinea il documento, può essere determinato non dal singolo prodotto ma dall’effetto miscela.

Il documento contiene alcune raccomandazioni: utilizzare il più possibile prodotti freschi, riducendo gli alimenti in barattolo o in contenitori di plastica, ridurre al minimo l’uso di prodotti per la cura personale, evitare di fumi di vernice e l’uso di tutti i pesticidi, assumere farmaci da banco solo in caso di necessità.

Il documento ha sollevato diverse critiche, che lo giudicano inutile, allarmistico, capace di spaventare le donne e di provocare ansia, distogliendo l’attenzione dai rischi accertati, come il fumo, l’alcol e la cattiva alimentazione.

Tra i critici anche la Cosmetic, Toiletry and Perfumery Association, che sottolinea come ogni prodotto cosmetico sia sottoposto ad una valutazione di sicurezza prima della sua immissione sul mercato e come, per legge, tutti gli ingredienti debbano essere indicati in etichetta.

Gli autori dello studio del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, dal canto loro, suggeriscono cautela nell’utilizzo dei prodotti per la cura della persona, come creme idratanti, creme solari e gel doccia, perché l’attuale normativa non impone ai produttori di citare nell’etichetta tutte le sostanze chimiche potenzialmente dannose, se presenti in basse dosi.

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