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Confederations Cup: vince il Brasile, l’Italia è terza

Il Brasile vince con merito la Confederations Cup 2013. I verde-oro di Felipe Scolari schiantano la Spagna di Vicente Del Bosque e dimostrano ancora una volta di essere tra i migliori al mondo. Quando c’è da fare sul serio, i brasiliani arrivano sempre pronti all’appuntamento: il vastissimo territorio sudamericano è una fucina interminabile di campioni e sforna talenti ogni giorno, che dalle spiagge lunghissime si trasferiscono sui campi di calcio dei numerosi stati, poi i migliori vanno in Europa.

Allo stadio “Arena Fonte Nova” di Salvador (Bahia), Uruguay e Italia terminano i loro impegni, disputando la finale di consolazione. Gli Azzurri di Prandelli e la “Celeste” di Tabarez hanno disputato un buon torneo, perdendo entrambe soltanto con le favorite Spagna e Brasile, che giocheranno più tardi la finalissima al “Maracanà” di Rio. I rigori sono stati fatali alle due squadre, nelle semifinali: l’Italia è stata sconfitta solamente nei tiri ad oltranza, mentre l’Uruguay nei minuti finali (gol di Paulinho), dopo che Forlan (sullo 0 a 0) aveva fallito la conclusione dagli undici metri.

L’Italia parte molto bene, come con la Spagna. Ci prova al 9’ Chiellini, con un colpo di testa che però non centra la porta. Poi anche De Rossi tenta la conclusione, ma il suo tiro termina fuori. Risponde Forlan al 12’, ma senza fortuna. La gara è piacevole, gli Azzurri giocano meglio. Al 24’ la prima svolta del match: Diamanti batte una insidiosa punizione con il sinistro a rientrare, la palla disegna una traiettoria che sorprende Muslera e tocca il palo, poi torna indietro e sbatte sulla spalla del portiere uruguaiano, interviene Astori un attimo prima che la sfera varchi la linea di porta e segna il suo primo gol in Nazionale. Poco dopo la mezz’ora, un bel tiro di El Shaarawy impegna Muslera. Nel finale di tempo, gli uruguaiani provano a rendersi pericolosi, andando al tiro più volte. Diamanti però al 44’ ha l’occasione per il raddoppio, ma calcia a lato.

Nella ripresa cresce l’Uruguay, mentre l’Italia è stanca. Al 58’ Gargano serve sulla sinistra Cavani che, appena entrato in area, supera con un preciso interno destro il capitano italiano Buffon. Dieci minuti più tardi, il portiere della Juventus è strepitoso su Diego Forlan, che calcia in porta due volte ma non riesce a segnare (il secondo intervento di piede è straordinario). L’Italia soffre ma a sorpresa torna in vantaggio. El Shaarawy viene toccato da dietro dall’interista Gargano: sulla punizione seguente, Diamanti al 73’ con un magnifico sinistro a girare, scavalca la barriera e gonfia la rete uruguaiana. Prandelli esulta in piedi vicino alla panchina.

Manca poco più di un quarto d’ora, ma non è finita. L’Uruguay conquista un calcio di punizione (fallo di Aquilani su Cavani): si prende il pallone il “Matador” e con un forte destro supera Buffon, piegandogli le mani. Montolivo si becca il giallo, entra Giaccherini (sostituisce Diamanti) e si va ai supplementari, dove succede poco: l’Italia bada a difendersi (c’è Bonucci al posto di Astori), perché è stanca (dopo le fatiche con la Spagna) e rimane in dieci (seconda ammonizione a Montolivo, per un fallo sul furbo Suarez). Gli Azzurri di Prandelli riescono a portare la gara ai rigori, come già successo in semifinale.

Dal dischetto comincia la serie l’Uruguay, ma Forlan sbaglia subito. Aquilani invece è bravo a trasformare con freddezza. Poi segnano Cavani, El Shaarawy e Suarez. Il giovane e promettente De Sciglio va a calciare con personalità, ma Muslera intuisce e respinge il tiro. Non fa niente, perché Buffon è in giornata e ipnotizza il compagno di squadra Caceres. L’altro juventino Giaccherini (ottima la sua Confederations Cup) non sbaglia, cosa che fa Gargano e allora è festa azzurra. L’Italia vince la finale per il 3° posto e va finalmente in vacanza.

Dopo qualche ora, al “Maracanà” di Rio si gioca la finalissima: Brasile-Spagna. La partita è molto bella, soprattutto in avvio. Il ritmo imposto alla gara dai brasiliani, è altissimo. La Spagna viene pressata come fa di solito con i suoi avversari: questa volta però, oltre alla carica agonistica, c’è moltissima qualità nel Brasile. Segna subito Fred, che riesce ad anticipare Casillas, dopo essere caduto in terra. Oscar si mangia il 2 a 0, David Luiz salva sulla linea di porta un gol già fatto di Pedro e Neymar, al termine di un pregevole scambio con Oscar, lascia partire un gran sinistro che si infila sotto la traversa, sul palo di Casillas.

Nella ripresa il Brasile chiude subito la gara: segna ancora Fred, che al 47’ calcia da sinistra, appena dentro l’area, un preciso tiro con il destro, trovando l’angolino sul secondo palo. La Spagna ha l’occasione per ridurre lo svantaggio, ma Sergio Ramos sbaglia il rigore concesso dal direttore di gara, l’olandese Kuipers (fallo inutile di Marcelo sul neo-entrato Navas), calciando direttamente a lato. Al 68’ Piquè va a farsi la doccia anzitempo (espulsione diretta per un fallaccio da ultimo uomo su Neymar). Julio Cesar è bravissimo a respingere il bel destro a girare di David Villa (entrato al quarto d’ora al posto di uno spento Torres). Poi il Brasile potrebbe ulteriormente dilagare, ma si accontenta. Passerella finale per Fred (sostituito all’80’ da Jo), mentre il fenomeno Neymar, miglior giocatore del torneo, resta in campo fino alla fine. Il Brasile alza la coppa con merito, davanti ai suoi tifosi.

I tabellini delle finali

Finale 3° e 4° posto (30 giugno, stadio “Arena Fonte Nova” – Salvador)

URUGUAY – ITALIA 2-2 (4-5 ai rig.)

Uruguay (4-3-3): Muslera; M. Pereira (81’ A. Pereira), Lugano (C), Godin, Caceres; Arevalo (107’ Perez), Gargano, Rodriguez (56’ Gonzalez); Cavani, Forlan, Suarez. A disp.: Castillo, Silva, Coates, Eguren, Hernandez, Aguirregaray, Lodeiro, Ramirez, Scotti. All. Tabarez.

Italia (4-3-3): Buffon (C); Maggio, Astori (96’ Bonucci), Chiellini, De Sciglio; Candreva, De Rossi (70’ Aquilani), Montolivo; Diamanti (83’ Giaccherini), Gilardino, El Shaarawy. A disp.: Sirigu, Marchetti, Marchisio, Giovinco, Barzagli, Cerci, Pirlo. All. Prandelli.

Marcatori: Cavani 58’ e 78’ (URU); Astori 24’, Diamanti 73’ (ITA).

Sequenza tiri di rigore: Forlan parato (URU), Aquilani gol (ITA); Cavani gol (URU), El Shaarawy gol (ITA); Suarez gol (URU), De Sciglio parato (ITA); Caceres parato (URU), Giaccherini gol (ITA); Gargano parato (URU).

Arbitro: D. Haimoudi (ALG). Assistenti: R. Achik (MAR) e A. Etchiali (ALG). Quarto uomo: Y. Nishimura (JPN). Quinto arbitro: T. Sagara (JPN).

Note: spettatori 43.382; recupero 2’ + 3’ (1’ + 0’ suppl.). Ammoniti: M. Pereira e Suarez (URU); Chiellini (ITA). Espulso: Montolivo (ITA) al 110’ per doppia ammonizione. Indisponibili: Abate e Balotelli (ITA).

Finale 1° e 2° posto (30 giugno, stadio “Maracanà” – Rio de Janeiro)

BRASILE – SPAGNA 3-0

Brasile (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, Thiago Silva (C), David Luiz, Marcelo; Paulinho (88’ Hernanes), Luiz Gustavo; Hulk (73’ Jadson), Oscar, Neymar; Fred (80’ Jo). A disp.: Jefferson, Cavalieri, Fernando, Lucas, Dante, Felipe Luis, Jean, Rever, Bernard. All. Scolari.

Spagna (4-3-3): Casillas (C); Arbeloa (46 Azpilicueta), Sergio Ramos, Piqué, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Torres (59’ Villa), Mata (52’ Navas). A disp.: Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Fabregas, Soldado, Monreal, Cazorla, Silva. All. Del Bosque.

Marcatori: Fred 2’ e 47’, Neymar 44’ (BRA).

Arbitro: B. Kuipers (NED). Assistenti: S. Van Roekel (NED) e E. Zeinstra (NED). Quarto uomo: F. Brych (GER). Quinto arbitro: M. Borsch (GER).

Note: spettatori 73.531; recupero 2’ + 2’. Ammoniti: Arbeloa e Ramos (ESP). Espulso: Piqué (ESP) al 68’ per fallo di gioco.

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