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Diventi chef solo se sei schiavo dei sapori

‘AfroEats’ si chiama il primo festival dei prodotti locali e della cucina africana per celebrare la nascente cucina e promuovere il cibo africano proposto da giovani cuochi del continente e della diaspora.
Una sfida culinaria ma anche politica perché molti degli ingredienti africani sono minacciati d’estinzione ed è  nostra responsabilità preservarli“, dice Pierre Thiam, uno dei guru della nuova cucina africana, organizzatore della manifestazione che si è tenuta a Dakar. “Non ci sono mezzi termini, dobbiamo salvare i nostri prodotti per non essere fagocitati dalle corporazioni alimentari”. Numerosi cuochi africani hanno iniziato un processo di definizione di cucina africana nel continente. Come il senegalese Pierre Thiam che oltre ad essere un cuoco conosciuto è anche un autore di libri di cucina.

Africa masai mammaOriginario di Dakar, Senegal, Thiam è diventato una specie di ambasciatore della cucina africana nel mondo, cucinando e miscelando i vari sapori del continente, perché, dice parlare di “cucina africana” è riduttivo: “il continente è così ricco di diversità culturali, con una varietà immensa di ingredienti diversi tra le varie regioni, che è quasi un insulto cercare di ingabbiare in una categoria la cucina africana“. Thiam dice che la cucina africana è permeata di ‘diaspora’ e non può essere una categoria semplicemente geografica. Anche perché la cucina è un continuo scambio.
“Gli schiavi africani hanno influenzato le varie cucine del continente latino-americano, ad esempio, portando il riso”, e il continente africano ha ricevuto prodotti dal Sud America, come la manioca, la patata dolce, i peperoni. “Il genio sta nell’unire tutti gli ingredienti e fare una ricetta nuova.” Come lui pensano molti altri cuochi che stanno diventando guru delle nuova cucina africana nel mondo, come Abdoul Gueye, Samuel Beket o Morou Ouatara.

Spuntini di crostacei ZanzibarUno dei cuochi in ascesa e’ il burundese Coco Reinarhz, che recentemente ha pubblicato ‘To the Banqueting House: African Cuisine an Epic Journey’. “Passione e diversità si combinano in modo elegante ed evocativo nella cucina di giovani e freschi cuochi africani che stanno divulgando il cibo africano in piatti moderni in tutto il mondo”, ha detto Billy Gallagher, presidente onorario della World Association of Chefs Societies, a proposito di questo libro che ha vinto numerosi premi internazionali. Yeti Ezeanii, con la webtv afrofoodtv.com, è un’altra stella nascente della cucina del Continente e diffonde nella rete quello che le riviste specializzate e i grandi distributori considerano appena come prodotto di nicchia.

 

Riempire questo vuoto, “la mancanza di conoscenza sul cibo africano e le culture del continente che molti non-africani hanno”, come afferma Yeti, è stata una scommessa vincente. La stella, comunque, della cucina africana nel mondo si chiama Marcus Samuelsson, di origine svedese-etiope, autore del libro ‘Yes, Chef’, un mago di spezie e ‘fusion’ di prodotti e procedimenti, secondo le riviste specializzate.

Fonte: Agi, Foto: Gabriella Raffaelli

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