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Vacanze, crescono gli italiani in cerca del menu a km zero

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A Pisa Giacomo l’ortolano consegna in Panda cavoli e pomodori.
Perito agrario non ancora venticinquenne, Giacomo Scatena appartiene a quella categoria di giovani che hanno voluto fare gli agricoltori. I terreni che coltiva sono stati prima di suo nonno, oggi sono i suoi.

L’ortolano, la sua Panda e le famiglie pisane. Ha il sapore genuino dell’intraprendenza, il profumo della rugiada fresca di mattina e l’entusiasmo vigoroso della giovane età la “piccola impresa” di Giacomo, l’ortolano della porta accanto. Con la sua Panda, color bordeaux, modello vecchio – puntualizza – porta fino sotto l’uscio dei suoi clienti ed in punti prestabiliti, i prodotti del suo ettaro e mezzo a campo aperto in quel dell’Oratoio, alle 3fontporte di Pisa. Cavoli, biete, spinaci in inverno, pomodori, insalata, zucchine in estate: tutto “frutto” del suo orto e del suo lavoro. Gli amici sono stati i primi a sperimentare la “consegna a domicilio”, poi sono arrivati gli amici degli amici, e gli amici degli amici degli amici: “in pochi mesi sono passato da una decina di famiglie ad una trentina – racconta – il passaparola mi è di grande aiuto e sta ampliando il mio giro”.

Perito agrario non ancora venticinquenne, Giacomo Scatena, così si chiama l’ortolano che fa le consegne in Panda, appartiene a quella categoria di giovani che hanno voluto fare gli agricoltori. I terreni che coltiva sono stati prima di suo nonno, oggi sono i suoi: “nessuno mi ha obbligato, e tanto meno sono stato spinto dalla crisi o dalla mancanza di un lavoro – ammette orgoglioso – sono sempre stato nei campi insieme a mio nonno e mio babbo. Mi è sempre piaciuto. Questa vita me la sono scelta”. Giacomo non ha inventato nulla di nuovo, eppure la sua “idea”, nell’era del tablet e del 3D sta riscuotendo un successo incredibile; “tante famiglie lavorano e non hanno tempo per fare la spesa – analizza – io 4fontcerco di facilitargli questa parte della vita quotidiana”.
Giacomo consegna due-tre volte la settimana, ad una trentina di famiglie in determinati punti della città alle porte di Pisa, le sue cassettine multi-prodotto: “cinque-sei prodotti dell’orto durante l’inverno, una decina in estate”. Non è più un mistero, come più volte fatto analizzato da Coldiretti (info su www.pisa.coldiretti.it) che sulla filiera agricola tutta italiana e di km zero, sta ricostruendo parte del futuro dell’agricoltura, che la verdura a km zero, la verdura fresca dell’ortolano vicino, non è solo più conveniente ed ecologica perché “brucia” meno CO2 nel trasporto, ma dura anche di più. Nelle cassettine ci sono quasi 10 chilogrammi di verdura di stagione bellissima, appena “colta” dal suo campo che coprono il consumo medio di 5-7 giorni di ogni nucleo: “il servizio a domicilio – si affretta a dire doppiamente orgoglioso – è compreso. La verdura è freschissima e soprattutto di stagione”.
6fontFreschezza e stagionalità, km zero ed i produttori che ci mettono la faccia sono i veri segreti del successo della filiera corta che fortunatamente nel pisano ha trovato un grandissimo riscontro da parte del consumatore anche grazie ad iniziative come quella di Giacomo la cui esperienza è una variante interessante. “E’ un esempio di come la filiera corta che sta alle fondamenta del nostro progetto abbia il merito di aver riacceso l’entusiasmo dell’agricoltura, dei giovani che ci vedono un futuro, e del consumatore – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Provinciale Coldiretti – in Provincia di Pisa, a Cascina come a Ponsacco e Pontedera, abbiamo aperto ben 7 appuntamenti settimanali con i mercati di Campagna Amica a prova e dimostrazione che c’è tanta voglia di mangiare sano e soprattutto mangiare locale. Il nostro obiettivo è creare le condizioni per aiutare le imprese a creare reddito e garantire al consumatore prodotti sani, stagionali, freschi, sicuri. Se riusciremo a fare questo il nostro progetto potrà dirsi riuscito. Il percorso, fino ad oggi, è molto positivo”.
melnzMicroL’esperienza di Giacomo nel “campo” dell’imprenditoria è iniziata vendendo direttamente in azienda i suoi prodotti a km zero; solo la scorsa estate ha iniziato a sperimentare il servizio “home delivery” selezionando, giusto per partire, un gruppo ristretto di famiglie. “Ho subito capito che avrebbe funzionato; ogni settimana si aggiunge una famiglia”. L’ordine avviene con un semplice sms o una telefonata: “confermano l’ordine oppure aumentano le quantità – spiega come funziona – solitamente faccio il giro il martedì ed il venerdì, in estate anche il mercoledì e giovedì; cerco di concentrare le consegne”. Di questo passo sarà costretto a mandare in pensione la sua affezionata Panda, magari per un’ape più capiente o un furgoncino. “Mi piacerebbe, più in avanti, inaugurazione chiosco km zero modenaarrivare anche nei comuni limitrofi. Al momento ho la forza per coprire solo la mia Pisa. Ce la metto tutta”.

A Modena apre il primo chiosco a km zero
Un nuovo progetto di sostenibilità per la città. Grazie ad un accordo con la Coldiretti provinciale, sette associazioni di volontariato hanno dato il via ad un nuovo progetto nel cuore del Parco Ferrari. Il Millybar offrirà solo piatti realizzati con i prodotti locali della campagna

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